(DIRE - Notiziario salute) Roma, 15 ott. - "Tra noi e l'Aifa c'e' una distanza colmabile. Non sara' difficile trovare un punto di equilibrio e dare alle farmacie un nuovo sistema di remunerazione". C'e' volonta' di concludere nelle parole con cui Annarosa Racca, presidente di Federfarma, commenta il Documento metodologico diffuso venerdi' dall'Agenzia del farmaco: la relazione formula osservazioni sulla proposta del sindacato titolari perche' non rispetterebbe le precondizioni della trattativa (cioe' l'invarianza di spesa per la Sanita' pubblica), in quanto aumenterebbe i fatturati netti percepiti dalle farmacie attraverso il Ssn. Di qui la controproposta dell'Aifa che prevede un premio per gli equivalenti e nessuna differenza tra farmacie urbane e rurali. Delle due proposte si discutera' approfonditamente oggi, al terzo incontro del tavolo per la riforma della remunerazione (apertura lavori dalle 14.30).
"La differenza di cifre tra noi e loro" osserva Alfonso Misasi, segretario nazionale di Federfarma "dipende dal fatto che partiamo da una base dati differente. E poi nella nostra proposta era ricompresa la quota da destinare al grossista". Pesano anche alcune differenze d'impostazione: "Noi ci siamo sforzati di elaborare un modello che mantenesse inalterato il prezzo al pubblico dei farmaci rimborsati, per non incidere sulle tasche degli italiani in caso di acquisto privato" puntualizza Misasi "vedo invece dalla sua controproposta che l'Aifa non lo considera un problema". Quella distanza percentuale che separa Federfarma e Agenzia, dunque, puo' essere colmata cercando un punto di equilibrio che accontenti tutti, secondo le farmacie. Per il sindacato, pero', rimane invalicabile un solo paletto, quello delle agevolazioni alle piccole farmacie: l'Aifa vorrebbe un'unica quota fissa, con la giustificazione che la stabilizzazione dei fatturati derivante dalla riforma sarebbe gia' una tutela per i presidi minori (da rafforzare, eventualmente, con una norma che scaricherebbe eventuali ripianamenti del deficit sulle sole farmacie ordinarie).
I farmacisti pero' non ci stanno: "Crisi e tagli alla spesa farmaceutica" ricorda il presidente di Federfarma-Sunifar, Alfredo Orlandi "stanno mettendo in ginocchio le farmacie rurali. Senza le agevolazioni di cui oggi godono, la loro sopravvivenza verrebbe compromessa definitivamente con effetti deleteri sulla capillarita' della rete delle farmacie. A patirne, sarebbero gli abitanti dei piccoli comuni e dei centri piu' piccoli".
(Ami/ Dire)