SALUTE. INFARTO-ICTUS, IN EUROPA MENO MORTI MA PIÙ AMMALATI
GIORNATA MONDIALE DEL CUORE: PROBLEMI DA SEDENTARIETÀ, FUMO, DIABETE.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 1 ott. - Di infarto e di ictus si muore meno, ma ci si ammalera' sempre di piu'. Lo confermano le statistiche diffuse oggi in tutta Europa in occasione della Giornata mondiale del cuore, e frutto del lavoro congiunto di Esc-Societa' Europea di Cardiologia e di Ehn-European Heart Network: di quest'ultimo da anni, in rappresentanza dell'Italia, fa parte Alt-Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus.
Le statistiche precedenti erano state pubblicate nel 2008.
Secondo l'indagine, la salute del cuore dei cittadini europei "sta migliorando" e che "gli sforzi compiuti a vari livelli dagli addetti ai lavori sono stati efficaci nel ridurre le morti da malattie cardio e cerebrovascolari". Ma sottolineano anche come infarto e ictus, malattie per lo piu' provocate da trombosi, rappresentino per l'Europa "un problema enorme e purtroppo destinato ad aumentare nei prossimi anni". Rispetto al 2008 si e' ridotto il numero di cittadini che vengono uccisi da malattie cardiovascolari, che passa dal 48 al 47% di tutte le morti: significa che contro i 4.300.000 morti delle statistiche precedenti, oggi circa 4 milioni di europei muoiono ogni anno per malattie cardio e cerebrovascolari, soprattutto ictus e infarto del miocardio, che rimangono il primo grande killer uccidendo ogni anno 1.9 milioni di persone nella sola Unione Europea (2 milioni nel 2008). Per il presidente di Esc, Panos Vardas, queste "sono buone notizie, ma bisogna essere cauti. Perdiamo meno vite a causa delle malattie cardiovascolari rispetto al 2008. Ma la dimensione del problema rimane enorme. Il peso di queste malattie sulla societa' continuera' a crescere nei prossimi anni, per l'invecchiamento della popolazione ma anche per il dilagare di stili di vita pericolosi per la salute".
L'Ehn, invece, mette in evidenza che "molte vite vengono salvate ogni giorno" ma conferma anche che "gli ostacoli di fronte a tutti noi sono ben visibili e molto minacciosi: diabete e obesita', fumo, vita troppo sedentaria sono nemici ben visibili, e battibili. Non e' tempo per indugiare a compiacersi di questi dati, anzi, proprio dai numeri dobbiamo trarre maggiore forza per proseguire intensificare il nostro impegno a livello europeo e nazionale".
Il report sottolinea che infarto e ictus sono molto aggressivi in particolare sulle donne, rappresentando per loro la causa principale di morte in ciascuno dei 27 paesi europei, mentre gli uomini si 'salvano' in Francia, Olanda, Slovenia e Spagna.
L'ictus da solo e' la seconda causa piu' frequente di morte in Europa, dal momento che uccide ogni anno 1.1 milioni di persone: significa che su 7 donne una morira' di ictus ogni anno (15%), e uno su dieci uomini (10%).Va segnalato poi che il diabete e' molto diffuso e la sua prevalenza e' raddoppiata negli ultimi 10 anni, rappresentando un fattore di rischio che nei prossimi anni potrebbe vanificare gli sforzi fatti per la prevenzione. Infine, il dato economico. Le malattie cardio e cerebrovascolari e' enorme: 196 miliardi di euro vengono spesi ogni anno e di questi il 54% in costi diretti, da attribuire a ricoveri in ospedale, esami e farmaci, il resto a costi indiretti sopportati dalle famiglie per l'assistenza ai malati e dalla societa'.
Infine, il presidente di Alt, Lidia Rota Vender, spiega che queste malattie possono essere evitate "in modo clamoroso, con una efficacia pari quasi a quella con cui le vaccinazioni hanno salvato molti di noi e dei nostri bambini da malattie che una volta erano devastanti, e ora fanno molta meno paura. Per le malattie causate dalla trombosi, che conosciamo come infarto, ictus, embolia, non esiste vaccinazione: siamo noi che possiamo vaccinarci, senza spendere nulla, con un atto di intelligente volonta'".
(Wel/ Dire)
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