(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 nov. - "Ancora una volta stiamo assistendo ad un violento attacco contro l'uso dei farmaci equivalenti. In questo caso si sta contestando l'obbligo per il medico di prescrivere il principio attivo del farmaco". Da tempo Federconsumatori "denuncia la campagna di disinformazione delle lobbies del farmaco e ritiene necessario che il ministro elabori un'efficace campagna di informazione per la diffusione dei farmaci generici. Infatti studi e indagini confermano che la conoscenza e l'uso di tali medicinali da parte dei cittadini risulta fortemente condizionata dalle resistenze di medici e case farmaceutiche e dalla carenza di notizie al riguardo. E' importante sottolineare che gli equivalenti non sono farmaci di serie B, anche perche', a parita' di efficacia e sicurezza, consentono di ridurre la spesa farmaceutica, sia per il Servizio sanitario nazionale che per il cittadino". Continua la nota di Federconsumatori: "Chiediamo quindi al Governo di confermare l'impegno per incrementarne la produzione e facilitarne la fruizione. In Italia l'utilizzo dei farmaci generici raggiunge appena il 15% : una percentuale molto bassa, soprattutto se paragonata alla media europea, che supera il 50%".
Secondo la federazione in difesa dei diritti dei consumatori, "i cittadini hanno il diritto di sapere che: i farmaci equivalenti o generici possono essere immessi in commercio quando scade il brevetto del farmaco originale. L'equivalente deve avere stessa qualita' e stessa quantita' di principio attivo del farmaco originatore, uguale formula farmaceutica e stessa bioequivalenza. I farmaci equivalenti non sono interscambiabili e non vanno cambiati frequentemente per consentire il controllo degli effetti (in particolare per i pazienti trapiantati).
L'Organizzazione mondiale della sanita', il ministero della salute, l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e l'Istituto superiore di sanita' hanno la responsabilita' delle certificazioni e delle autorizzazioni. Anche per i generici e' obbligatoria la prescrizione del medico".
(Wel/ Dire)