INAUGURATA MOSTRA FOTOGRAFICA SU 'RESPIRI DI NORMALITÀ'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 nov. - Ogni 30 secondi una persona muore a causa del cancro al polmone. Il big killer silenzioso dei tempi moderni e' raccontato nei 'Piccoli respiri di normalita'', 20 scatti fotografici di Massimo Mastrorillo che, realizzati con la collaborazione di Walce Onlus e con il supporto di AstraZeneca, raccontano come dopo l'incontro con il tumore tutto sia un po' piu' prezioso, a partire dal tempo presente e dai piccoli gesti di ogni giorno. Negli ultimi due anni, con l'introduzione della terapia molecolare in Italia, e' cambiata radicalmente la storia della lotta al cancro al polmone. Oltre 2.500 italiani sono stati gia' trattati con gefitinib, la prima monoterapia orale a bersaglio molecolare, che ha aumentato fino a oltre l'80% la risposta tumorale nel carcinoma polmonare non a piccole cellule (la forma piu' diffusa che comprende circa l'85% dei casi), ha raddoppiato il tempo di sopravvivenza senza progressione della malattia e ha migliorato la qualita' di vita rispetto alla chemioterapia.
Il cancro al polmone colpisce ogni anno piu' di 32 mila italiani e, con una mortalita' dell'80% nel primo anno dopo la diagnosi, miete piu' vittime di tumore al seno, al colon e alla prostata messi insieme. Solo in Italia circa 40 mila vite vengono stroncate ogni anno dalla malattia.
"Fino a due anni fa un paziente con una diagnosi di tumore al polmone- spiega il professor Giorgio Vittorio Scagliotti, direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Universita' di Torino- aveva a disposizione esclusivamente la chemioterapia, che agisce con un'azione indiscriminata sia sulle cellule tumorali sia su quelle sane, determinando spesso un impatto negativo sulla qualita' di vita. Due anni fa, con l'introduzione di gefitinib nel tumore polmonare, si e' assistito a un radicale cambio di direzione nella pratica clinica: oggi, grazie alla maggiore conoscenza della struttura molecolare del tumore, e' possibile agire selettivamente sui pazienti che presentano una determinata mutazione molecolare, quella del gene EGFR, individuata con uno specifico test diagnostico. Cosi', rispetto a un trattamento chemioterapico, la risposta tumorale e' aumentata dal 20-30% a oltre l'80%, riducendo gli effetti collaterali nei confronti delle cellule e dei tessuti sani, con una conseguente maggiore tollerabilita' del trattamento e un netto miglioramento della qualita' di vita".
(Wel/ Dire)