SANITÀ. MORTA DI TUMORE A 56 ANNI, MA PER L'INPS NON ERA INVALIDA
TREVISO, ARRIVATO SOLO ORA ESITO VISITA DI MARZO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 nov. - E' morta di tumore a 56 anni, ma per l'Inps poteva lavorare e non meritava la pensione. È quanto i familiari della donna, Michelina Bruschetta di Treviso, hanno letto nell'esito dell'Inps della visita (fatta a marzo) arrivato solo in questi giorni, a circa 5 mesi dalla morte della donna e dal suo funerale. Come racconta il Gazzettino, la donna era fiaccata dalla chemioterapia e quindi costretta in carrozzina per evitare di cadere: per l'Inps pero' Michelina, ex parrucchiera, era invece in grado di camminare e lavorare e quindi non meritevole di una pensione d'invalidita'.
Assieme alla sorella Ivana ha gestito un salone da parrucchiera ma siccome tre anni fa le era stato diagnosticato il tumore, il mesotelioma pleurico, una forma particolare, legata alle polveri d'amianto presenti un tempo in molti prodotti utilizzati dalle parrucchiere, era stata costretta a lasciare il suo lavoro. Un anno e mezzo fa anche Ivana si era ritirata, aveva venduto l'attivita' e si dedicava alla sorella. E' iniziato quindi il calvario tra dottori, ospedali e mille carte da firmare. L'avvocato trevigiano Sossio Vitale e' riuscito a far ottenere a Michelina le agevolazioni previste dall'Inail per chi e' colpito da malattie professionali. Poi le due sorelle si sono rivolte all'Inps per l'accompagnamento previsto per gli invalidi al 100%. Scrive il Gazzettino, riportando le dichiarazioni della sorella di Michelina: "Abbiamo sempre pagato tutto, osservato tutte le leggi. Sinceramente mi sento presa in giro".
Fanno arrabbiare la sua famiglia le motivazioni con cui i medici hanno bocciato la richiesta: "La commissione medica superiore riconosce l'interessato non invalido" perche' la patologia non e' "invalidante" e che la capacita' lavorativa "non e' ridotta". In poche parole, per l'Inps poteva lavorare e camminare.
(Wel/ Dire)
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