SANITA'. BOLOGNA, FASCICOLO ON LINE? I MEDICI CHIEDONO TEMPO
PIZZA (ORDINE): STRUMENTO UTILE, MA LA GESTIONE E' DIFFICILE
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 5 nov. - "Ovviamente questi processi non si possono contrastare, pero' bisogna avere pazienza e mettere i medici in condizione di recepirli, dando loro tempo e strumenti informatici di semplice utilizzo". Lo afferma Giancarlo Pizza, presidente dell'Ordine dei medici di Bologna, che ha ospitato nella propria sede un convegno dedicato all'introduzione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse). Uno strumento "utile- commenta Pizza- ma di difficile gestione ed estremamente delicato dal punto di vista della privacy". Almeno in prima battuta l'informatizzazione "non e' vero che facilita il lavoro ma l'aumenta", avverte Pizza, ricordando che "si chiede ai medici di fare qualcosa a cui non sono abituati": di conseguenza, "l'immissione dei dati richiede una grande quantita' di tempo" e spesso, in un secondo momento, ci si trova a che fare con informazioni "difficilmente estraibili".
Dunque di fronte al Fascicolo elettronico "ci sono perplessita' da parte dei medici", ammette il presidente dell'Ordine, costretti ad affrontare "una novita' dopo l'altra". La speranza, chiosa Pizza con una battuta, "e' di non dover dematerializzare, un giorno, anche i pazienti". Giovanni Baldi, direttore dell'istituto ortopedico Rizzoli, conferma che per molti camici bianchi ci si trova davanti ad una sfida non scontata: "I medici usano poco il computer per scrivere" e quando devono immettere i dati, di conseguenza, serve loro molto tempo. Non a caso, sarebbe opportuno "promuovere piu' incontri di questo tipo- sottolinea Carlo Polito, della direzione sanitaria del policlinico Sant'Orsola- per informare e tranquillizzare i medici". Uno strumento come il Fascicolo elettronico, infatti, "se portato a compimento- aggiunge Polito- puo' concretamente aiutare a risolvere molti problemi". Fondamentale e' "tenere sempre presente l'effettiva consapevolezza del paziente" nell'adesione al progetto, avverte l'avvocato Annarita Ricci, considerando il contesto di "asimmetria informativa" che caratterizza il rapporto tra cittadino e medico. Di certo, "stiamo creando alta comunicazione- sottolinea Mauro Moruzzi, direttore generale di Cup2000- mentre entriamo in un'era in cui l'intera sanita' verra' riorganizzata ad alta comunicazione". Se e' vero che su questo fronte "c'e' ancora una certa diffidenza", aggiunge Moruzzi, in gioco c'e' "un'autentica rivoluzione che mette al centro due soggetti, medico e assistito, togliendo spazio alla burocrazia". La sostenibilita' del sistema sanitario "si gioca su diversi fattori e l'Ict (information and communication technology, ndr) e' sicuramente tra questi", assicura Anna Darchini, dirigente del servizio Innovazione e Tecnologie sanitarie della Regione Emilia-Romagna: se sara' disponibile "in tempi coerenti, consentira' un'accelerazione dei cambiamenti" e dei risparmi. Su questo fronte, ricorda Darchini, la Regione dal 2002 al 2011 ha investito 78 milioni di euro. Per il 2012 lo stanziamento e' di 15 milioni, l'intenzione di viale Aldo Moro e' di confermare questa cifra per il futuro e di questi tempi, chiosa la dirigente, "riuscire a mantenere un investimento e' gia' un grandissimo risultato".
(Wel/ Dire)
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