9 LAUREATI SU 10 TROVANO LAVORO ENTRO 1 ANNO DALLA LAUREA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 mar. - Oltre l'80% degli
italiani per il figlio preferirebbe un corso di laurea in Scienze
infermieristiche "perche' e' una buona scelta". È quanto emerge
da una ricerca realizzata dal Censis e promossa dall'Ipasvi
(Federazione nazionale collegi infermieri) e presentata oggi a
Bologna.
Cresce, quindi, l'appeal della professione di infermiere.
Esattamente gli italiani che la preferirebbero sono "l'84,2%".
Nel particolare "il 76,6% per l'alto valore sociale della
professione, perche' da' aiuto agli altri. Il 47% perche'
garantisce un titolo di studio che consente di trovare facilmente
lavoro. Vogliono fare l'infermiere sempre di piu' i liceali (tra
le matricole di Scienze infermieristiche erano il 29% del totale
nel 2003-2004, sono diventati il 46% nel 2009-2010), i maturati
con un voto alto (nel 2003-2004 quelli con un voto alla maturita'
superiore a 90 erano l'11,8% delle matricole, sono diventati
quasi il 13% nel 2009-2010), i giovani per i quali il corso di
studi in Scienze infermieristiche rappresenta la prima scelta
(erano il 46% delle matricole nel 2003-2004, sono diventati il
59% nel 2009-2010)".
I numeri della ricerca del Censis: "9 laureati in Scienze
infermieristiche su 10 trovano lavoro entro un anno dalla laurea.
Nella sanita' del futuro le opportunita' occupazionali saranno
ancora migliori. Si stimano in 266mila unita' in piu' gli
infermieri di cui l'Italia avra' bisogno nel 2020 rispetto agli
attuali 391mila (ipotizzando un rapporto infermieri/popolazione
pari al benchmark olandese di 1.051 ogni 100mila abitanti). Sulla
necessita' di aumentare il numero di infermieri c'e' un ampio
consenso sociale: il 68,5% dei cittadini ritiene che attualmente
nel nostro Paese ce ne siano pochi e che bisogna aumentarne il
numero". Numero chiuso e test d'accesso, non e' cosi che si
prepara un buon infermiere. Lo dice "il 61,3% degli italiani
considera un errore il numero chiuso per l'accesso alla facolta'
di Scienze infermieristiche. Quasi il 32% perche' c'e' bisogno di
avere piu' infermieri nel futuro e in questo modo l'Italia
rischia di non averli. Per il 29,7% perche' la selezione dovrebbe
basarsi sulla capacita' degli studenti di andare avanti nel
percorso di studi".
Sono invece al di sotto del 40% "gli italiani, invece, si
dichiara favorevole al numero chiuso. Di questi, il 29,3% lo
considera un buon modo per selezionare gli studenti e il 9,4% lo
valuta positivamente anche se ritiene che occorrerebbe ampliare
il numero dei posti disponibili. Gli italiani si dividono sul
ricorso alla prova con test a risposta multipla (i quiz) per
selezionare l'accesso al corso di laurea in Scienze
infermieristiche: il 37,8% lo giudica un modo adeguato, il 37,5%
lo ritiene un sistema errato (percentuale che cresce tra i
laureati fino al 45,1%), mentre per il 24,7% forse non e'
adeguato, pero' non ci sono alternative. Il numero chiuso rende
inevitabile il ricorso a infermieri stranieri: c'e' gia' stato un
boom nel periodo 2007-2010, con un incremento del 25% (+8mila
unita')".
Professionale e capace di relazionarsi, "l'infermiere piace
agli italiani- si legge- Il 75,2% degli italiani che hanno avuto
rapporti diretti o indiretti, tramite i familiari, con gli
infermieri valuta come ottima o buona l'attivita' da loro svolta.
Molto apprezzate sono le capacita' tecnico-professionali (dal
55,6%), la capacita' di relazionarsi con i pazienti e i familiari
(51,2%), la cortesia e la gentilezza (44,7%). Del resto, le cose
piu' importanti che si aspettano da un infermiere, quando entrano
in relazione con lui nei diversi contesti sanitari, sono la
capacita' di creare un buon clima relazionale e l'attenzione agli
aspetti psicologici e umani (per il 66%), un ottimo livello
tecnico-professionale (62,3%), la capacita' di dare spiegazioni
sulla diagnosi e la terapia (25,5%)". Nella sanita' del futuro,
fatta piu' di prevenzione e di presidi sul territorio, "secondo
il 90% degli italiani quella dell'infermiere sara' una
professione importante, che giochera' un ruolo rilevante. Gia'
oggi gli infermieri possono dare un contributo al miglioramento
della sanita'. Il 48,5% degli italiani e' d'accordo con la
possibilita' che i casi meno gravi che arrivano in Pronto
soccorso, i cosiddetti ½codici bianchi», vengano trattati dagli
infermieri, nel rispetto delle linee guida indicate dai medici,
in modo da smaltire le file di attesa senza abbassare la qualita'
del servizio".
(Wel/ Dire)