(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 mar. -"Se aspetti un
bambino, l'alcol puo' attendere": prende il via oggi la seconda
edizione della campagna di comunicazione promossa da AssoBirra e
Sigo (Societa' italiana di ostetricia e ginecologia) e presentata
a Roma. L'obiettivo e' far conoscere a tutti, ma in particolare
alle donne e ai medici che si prendono cura di loro durante i
nove mesi della gravidanza, i devastanti effetti che l'alcol puo'
avere sulla salute del feto. Effetti ancora spesso poco
considerati, visto che circa il 20% delle donne non abbandona
completamente l'alcol durante la gravidanza: secondo una ricerca
commissionata da AssoBirra, il 17% riduce i consumi, mentre il 4%
mantiene le stesse abitudini pre-gravidanza. La campagna, che
proseguira' per tutto il mese di marzo, utilizzera' vari mezzi
d'informazione: innanzitutto i siti internet http://www.sigo.it/
e http://www.beviresponsabile.it/, poi un video che, tramite la
rete e i social network, raggiungera' il piu' ampio pubblico
possibile. A sostenere l'iniziativa, prestando il proprio volto e
la propria voce al video della campagna, 40 "madrine": donne
famose, scrittrici, blogger, chef e sportive, che contribuiranno
anche alla sua diffusione, tramite i propri canali. Il focus e'
quest'anno dedicato alle donne under 30, che pur rappresentando
circa un terzo delle neomamme, sono quelle che piu' spesso
assumono alcol durante la gravidanza: nel caso delle neomamme tra
i 18 e i 24 anni, infatti, la percentuale di quelle che
continuano a bere durante i nove mesi sale al 12% rispetto al 4%
della media nazionale. Decisamente piu' virtuose le neomamme piu'
anziane: solo il 2% di quelle tra i 38 e i 44 anni assume alcol
in gravidanza.
Il periodo della gravidanza e dell'allattamento rientra in
quelle specifiche circostanze e fasi della vita in cui la scelta
piu' sicura e' astenersi dal bere alcolici, visto che la scienza
non ha ancora individuato il livello di consumo al di sotto del
quale non si corrono rischi", ha detto Alberto Frausin,
presidente di AssoBirra. Sull'importanza di incrementare la
conoscenza dei rischi si e' soffermato Nicola Surico, presidente
della Sigo: "Anche se oggi il problema delle patologie fetali
legate al consumo di alcolici in gravidanza e' piu' conosciuto
dalle donne - ha detto - molto puo' essere ancora fatto per
sensibilizzare sul tema, soprattutto nelle fasce under 30. siamo
convinti che sia importante continuare a invitare le donne a fare
visita al ginecologo per avere tutte le informazioni del caso".
(Wel/ Dire)