A PETIZIONE IDO SI AGGIUNGE QUELLA DELLA SEZIONE ITALIANA EFPP.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 mar. - Aumentano le
richieste di revisione delle line guida sull'autismo. Alla
petizione diffusa dall'Istituto di Ortofonologia (IdO), presente
sul sito www.ortofonologia.it, si e' aggiunta quella promossa
dalla sezione italiana dell' European Federation for
Psychoanalytic Psychotherapy in the Public Sector (EFPP), nella
quale si legge: "Chiediamo la riapertura di un tavolo di
confronto e di riflessione sul documento presentato il 26 gennaio
2012 dall'Istituto Superiore di Sanita', relativo alle linee
guida d'Intervento per i disturbi dello spettro autistico.
Riteniamo che l'orientamento del documento nella sua forma
attuale annulli ogni possibile sviluppo della ricerca atta a
verificare l'efficacia dei vari approcci terapeutici nel
trattamento dell'autismo, delegittimando un enorme filone di
ricerche, di esperienze e di risultati che si e' sviluppato
nell'arco degli ultimi decenni".
La petizione continua: "Riteniamo che l'opzione delle linee
guida di privilegiare per il trattamento degli stati autistici
esclusivamente la riabilitazione - per di piu' con un unico
approccio - sulla base di una presunta scientificita' nella
descrizione dei risultati, sia una scelta profondamente
antiscientifica. Per scienza intendiamo, infatti, nel suo
significato piu' pieno, lo sforzo rivolto alla comprensione piu'
ampia possibile dei fenomeni osservati. Dare spazio ad un unico
intervento riabilitativo implica la rinuncia a qualsiasi
ulteriore impegno volto ad avvicinare un fenomeno complesso qual
e' quello dell'autismo, sulla cui eziologia, come afferma lo
stesso testo delle linee guida, permangono tuttora moltissime
incertezze. La ricetta terapeutica proposta dal documento
dell'Istituto Italiano di Sanita' nega le sue stesse premesse e
rischia di creare la tragica illusione che si sappia tutto cio'
che c'e' da sapere in proposito. Non occorrono certo
testimonianze tratte dalla letteratura ufficiale per dimostrare
quanto infondata sia questa convinzione".
Nella qualita' di psicoterapeuti ad orientamento
psicoanalitico, "possiamo contare su una tradizione di esperienze
cliniche e di riflessione teorico-tecnica risalenti alla fine
degli anni sessanta. Nel corso di questo mezzo secolo, il nostro
approccio all'autismo ha conosciuto degli sviluppi significativi
per quanto riguarda la metodologia d'intervento, pur conservando
la sua radice psicoanalitica che si basa sul riconoscimento del
significato fondante degli aspetti emozionali, affettivi e
relazionali per lo sviluppo della mente. Aspetti relazionali che
stanno ad indicare uno spazio evolutivo, piuttosto che sottendere
elementi di responsabilita' o di colpa che esulano completamente
dalla nostra tradizione di pensiero e tantomeno dalla nostra
pratica clinica, volta piuttosto ad accogliere i vissuti di
sofferenza di coloro che si prendono cura del bambino autistico".
L'esperienza e la riflessione hanno portato ad un "progressivo
affinamento delle metodologie d'intervento, producendo risultati
significativi. I primi dati di una ricerca internazionale
sull'efficacia dell'approccio psicoanalitico con bambini e
adolescenti dello spettro autistico sono stati presentati
nell'aprile 2011 in un convegno internazionale tenutosi a Roma e
avranno una ulteriore divulgazione nel prossimo convegno di
Parigi, nel luglio del 2012".
La sezione italiana dell'EFPP ha aggiunto: "Gli interrogativi
sorti nel corso del lavoro clinico sono sempre stati accolti come
sprone ad un ulteriore impegno. E' cosi' che in questi anni si
sono progressivamente intensificati gli scambi con altri campi
d'indagine e con altre metodologie d'intervento. Basti citare il
dialogo sempre piu' serrato e proficuo tra l'approccio
psicoanalitico e le neuroscienze che ha prodotto ormai una
cospicua letteratura di riferimento. Tutto questo ha comportato
numerosissime esperienze cliniche condotte anche in sinergia con
altre metodologie d'intervento, comprese quelle a sfondo
riabilitativo. E' questa apertura e questo comune impegno che
vorremmo conservare. Un impegno- ha concluso- teso ad una
comprensione sempre piu' profonda del fenomeno autistico e ad una
costante verifica del modello di intervento, nello spirito di una
autentica attivita' di ricerca teorico-tecnica e clinica, senza
preclusioni che mortificherebbero sia l'impegno di chi lavora in
questa direzione che le speranze delle famiglie dei bambini
autistici".
Hanno gia' aderito alla petizione dell'EFPP il gruppo italiano
di ricerca internazionale dell'Inserm (Institut national de la
sante' et de la recherche me'dicale), l'Associazione italiana di
psicoterapia psicoanalitica dell'Infanzia, dell'Adolescenza e
della Famiglia, l'associazione Martha Harris di psicoterapia
psicoanalitica dell'Infanzia e dell'Adolescenza, l'associazione
Romana per la psicoterapia dell'Adolescenza, l'Associazione per
lo sviluppo dell'approccio relazionale in neuropsichiatria
dell'Infanzia e dell'Adolescenza, la Societa' italiana di
psicoterapia psicoanalitica dell'Infanzia, dell'Adolescenza e
della Coppia, l'Associazione fiorentina di psicoterapia
psicoanalitica, l'Associazione per lo sviluppo della psicoterapia
psicodinamica nelle Istituzioni, l'Istituto italiano di
psicoanalisi di gruppo, Lo Spazio psicoanalitico, la Societa'
italiana di psicoterapia psicoanalitica e la Societa'
psicoanalitica italiana.
(Gas/ Dire)