(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 mar. - Salvatore ha 54 anni,
una figlia diversamente abile di 27 con forti ritardi psichici e
ogni notte fa lo stesso sogno a occhi aperti: spera che la figlia
muoia. Ci spera con tutto se stesso. Almeno, prega il Signore,
"fa che muoia prima di me". Ada vorrebbe regalare alla sua
'bambina' di 36 anni, Rita, che e' nata anche lei con un ritardo,
un vestito nuovo ogni tanto. Ma e' sola: suo marito e' morto anni
fa, lei e sua figlia campano di due piccole pensioni e il sogno
del vestito nuovo resta nel cassetto. Sono le storie che la onlus
'Tutti a scuola', guidata da Toni Nocchetti, ha portato sotto
Montecitorio lo scorso sei marzo insieme ad un banco da
macelleria riprodotto nei dettagli per protestare contro la
"condizione in cui vivono i disabili in Italia".
I genitori parlano di "una vera e propria macelleria sociale"
e ironizzano sui prezzi sfruttando brutalmente la metafora: 15
euro al chilo per la trippa di autistico, 18 per lo spezzatino di
down, 19 per le coscette di paralitico. "Monti ha parlato di
equita', ma a 100 giorni dall'insediamento del governo il rischio
e' che quel principio resti un proposito. Per i disabili ormai
questa- spiega Toni Nocchetti- e' una prospettiva concreta. Noi
non ci fidiamo piu' di nessuno ormai. Non hanno toccato i poteri
forti e invece stanno sparendo magicamente le invalidita' al
100%. Per quanto riguarda la scuola, poi, si e' visto che i
diritti si ottengono solo ricorrendo alla magistratura. E per
quanto riguardabile politiche di sostegno si parla solo di tagli.
Oggi e' tutto sulle spalle delle famiglie". Famiglie che chiedono
di "non tagliare le indennita' di accompagnamento, delle diagnosi
di gravita', il finanziamento dei livelli di assistenza e del
fondo per non autosufficienti, il reintegro del fondo per le
politiche sociali".
(Ami/ Dire)