(DIRE - Notiziario salute) Roma, 31 mag. - La sclerosi multipla e' una tra le malattie piu' gravi del sistema nervoso centrale: cronica imprevedibile e spesso invalidante. Il suo esordio e' tra i 15 e i 50 anni, ma spesso si manifesta tra i 20 e i 30 anni. Il 50% delle persone con SM sono giovani con meno di quarant'anni. La SM colpisce soprattutto le donne, con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini. In Italia, ogni 4 ore, una persona riceve una diagnosi di sclerosi multipla. Sono circa 65mila le persone colpite dalla SM.
In tutto il mondo sono 2,5 milioni; 450 mila in Europa. Ogni anno, nel nostro Paese, si fanno circa 1.800 nuove diagnosi e una persona ogni 1.000 viene colpita dalla malattia nel corso della propria vita; un focolaio piuttosto consistente si registra in Sardegna, con 1 malato ogni 700 abitanti. E' una malattia dal forte impatto sociale: 2 miliardi e 200 mila euro e' il costo sociale annuo della sclerosi multipla in Italia.
La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a placche, e' una malattia a decorso cronico della sostanza bianca del sistema nervoso centrale. Un processo infiammatorio ricorrente provoca il danneggiamento della mielina, la guaina protettiva che avvolge ed isola le fibre nervose e che permette loro di condurre gli impulsi dalle diverse aree del sistema nervoso centrale alla periferia e viceversa. Poi progressivamente si danneggiano anche le fibre e le cellule nervose. In sostanza nella sclerosi multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in piu' aree (da cui il nome "multipla") del sistema nervoso centrale. Queste aree di perdita di mielina (o "demielinizzazione") sono di grandezza variabile e prendono il nome di placche. Alla base della SM dunque vi e' un processo di demielinizzazione che determina danni o perdita della mielina e la formazione di lesioni (placche) che possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici, da cui deriva il termine "sclerosi". E 'una malattia autoimmune, ovvero una condizione patologica in cui il sistema immunitario si rivolta contro il suo stesso organismo e lo attacca. La causa, o meglio le cause, sono ancora in parte sconosciute, tuttavia la ricerca ha fatto grandi passi nel chiarire il modo con cui la malattia agisce, permettendo cosi' di arrivare a una diagnosi e a un trattamento precoce che consentono alle persone con SM di mantenere una buona qualita' di vita per molti anni.
Fatica, disturbi sensitivi e motori, disturbi visivi, disturbi sfinterici, disturbi sessuali, sono i sintomi piu' frequenti della sclerosi multipla. All'esordio della malattia, essi sono variabili e possono presentarsi singolarmente o in associazione, in forma acuta oppure progressiva. I piu' comuni sono la diminuzione della forza muscolare ad uno o entrambi gli arti, specie quelli inferiori; alterazione della sensibilita' come intorpidimento e formicolii; diminuzione della vista a uno o entrambi gli occhi; disturbi dell'equilibrio e/o della coordinazione. Tra i sintomi frequenti all'esordio c'e' la fatica, che nel decorso della malattia arriva ad essere presente nell'85% delle persone con SM. Tale sintomo puo' rendere particolarmente difficile lo svolgimento dell'attivita' lavorativa e dell'attivita' della vita quotidiana delle persone. E' possibile individuare fondamentalmente quattro forme di decorso clinico di sclerosi multipla: a ricadute e remissioni, secondariamente progressiva, primariamente progressiva e progressiva con ricadute, a cui va aggiunta una quinta forma caratterizzata da un andamento particolare, detta SM benigna. La forma clinica piu' frequente e' rappresentata dalla sclerosi multipla a decorso recidivante-remittente (SM-RR): circa l'85% delle persone ha inizialmente questa forma, nella quale si presentano episodi acuti di malattia (detti "pousse'"' o "ricadute", che insorgono nell'arco di ore o giorni e sono destinati a regredire del tutto o in parte in un tempo variabile) alternati a periodi di benessere (definiti 'remissioni'). La SM secondariamente progressiva (SM-SP), che si sviluppa come evoluzione della forma recidivante-remittente, e' caratterizzata da una disabilita' persistente che progredisce gradualmente nel tempo. Circa il 30-50% delle persone con SM, che inizialmente hanno una forma recidivante-remittente, sviluppano entro 10 anni circa una forma secondariamente progressiva. La SM primariamente progressiva (SM-PP), invece, e' caratterizzata dall'assenza di vere e proprie ricadute; le persone (meno del 10%) presentano, fin dall'inizio della malattia, sintomi che iniziano in modo graduale e tendono a progredire lentamente nel tempo. Infine vi sono anche persone (circa il 5%) per le quali, oltre al presentarsi di un andamento progressivo dall'inizio, si manifestano anche episodi acuti di malattia, con scarso recupero dopo l'episodio (decorso progressivo con ricadute). Nonostante i molti passi avanti compiuti dalla ricerca scientifica, la causa e la cura risolutiva della SM sono ancora sconosciute. Nonostante cio', le terapie attualmente disponibili aiutano le persone con sclerosi multipla a vivere meglio, contrastando l'avanzare della malattia e riducendo la frequenza e la gravita' delle ricadute. Un trattamento precoce puo' evitare la progressione della malattia e un aumento di disabilita': piu' l'intervento e' precoce, piu' risultera' efficace a lungo termine. Riuscire a modificare il decorso della Sclerosi Multipla e' stata una delle grandi conquiste della ricerca degli ultimi 10 anni, che ha testato numerose terapie e farmaci. Numerose nuove sperimentazioni con altre molecole sono tuttora in fase di esecuzione o di programmazione e sono gia' stati avviati, inoltre, diversi studi terapeutici sulle forme progressive di SM, alcuni dei quali stanno gia' fornendo risultati promettenti. E' recentissima la nascita del fingolimod, primo farmaco orale per la SM, appartenente ad una nuova classe di farmaci detti modulatori dei recettori della sfingosina-1 fosfato. Il meccanismo d'azione del fingolimod permette di ridurre l'attacco del sistema immunitario al sistema nervoso centrale, sequestrando alcuni globuli bianchi (linfociti) nei linfonodi. Per potere contrastare in modo ottimale la varieta' di sintomi e di problemi che si presentano durante il decorso della malattia e' tuttavia necessario un approccio interdisciplinare che coinvolge varie figure professionali e diversi interventi riabilitativi, come la fisioterapia, la terapia occupazionale, la logopedia, la riabilitazione dei disturbi sfinterici e cognitivi, il reinserimento sociale, il supporto psicologico solo per citarne alcune.
(Red/ Dire)