(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 mag. - "La ricerca e' illuminata da scienza e fede, e da queste due ali trae impulso e slancio, senza mai perdere la giusta umilta', il senso del proprio limite". Con queste parole Benedetto XVI e' intervenuto alla cerimonia per il 50esimo anniversario della facolta' di Medicina e Chirurgia 'Agostino Gemelli' dell'Universita' Cattolica, tenutasi stamane nella sede romana dell'ateneo.
Insieme al Santo Padre era presente un gran numero di autorita', dal cardinale Angelo Scola, presidente dell'istituto di studi superiori 'Giuseppe Toniolo', al pro-rettore della facolta', Franco Anelli, dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, ai ministri Lorenzo Ornaghi e Renato Balduzzi, fino ai rappresentanti delle istituzioni locali, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, e quello della Regione Lazio, Renata Polverini, che hanno partecipato insieme alle altre personalita' al classico 'baciamano' di saluto al Santo Padre.
Piu' di 700 ricercatori impegnati in 35 istituti, oltre 1.500 lavori scientifici pubblicati ogni anno sulle migliori riviste internazionali, 46 ricercatori dei 300 'Top italian scientists'. Sono alcuni dei numeri della facolta' di Medicina del Gemelli, che solo nel 2011 ha ospitato oltre 300 progetti finanziati sia in ambito nazionale che internazionale. È il centro italiano con il piu' elevato numero di sperimentazioni cliniche di medicinali no profit e ha svolto, nel periodo 2006-2010, ben 444 sperimentazioni cliniche. "Con particolare gioia vi incontro oggi per celebrare i 50 anni di fondazione della facolta' di Medicina e Chirurgia del policlinico 'Agostino Gemelli'", ha detto Benedetto XVI, rivolgendo "un pensiero speciale a voi, cari pazienti", presenti insieme a una nutrita rappresentanza di medici nella platea del palco montato per l'occasione di fronte all'auditorium dell'ateneo. "Scienza e fede hanno una reciprocita' feconda, quasi una complementare esigenza dell'intelligenza del reale", ha detto il Santo Padre, che ha sottolineato il "compito insostituibile dell'Universita' Cattolica, luogo in cui la relazione educativa e' posta a servizio della persona nella costruzione di una qualificata competenza scientifica" e che "nel lavoro quotidiano di ricerca, di insegnamento e di studio, vive in questa 'traditio' che esprime il proprio potenziale di innovazione: nessun progresso, tanto meno sul piano culturale, si nutre di mera ripetizione, ma esige sempre un nuovo inizio". La facolta' di Medicina e Chirurgia del Gemelli, ha aggiunto Scola, "rappresenta da cinque decenni un centro di indubbia qualita' sotto il profilo professionale e della ricerca, entrambi riferiti all'umanesimo cristiano. Non poche sono le eccellenze di valore internazionale che in essa si coltivano", ha ricordato il cardinale, concludendo con un ringraziamento al Santo Padre per "la sua quinta visita a questa sede, segno di speciale predilezione che diventa motivo di piu' decisa responsabilita' da parte di ognuno di noi".
(Wel/ Dire)