(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 26 lug. - Un nuovo strumento, "mini" e agile, permette di rimuovere polipi e fibromi nell'utero, evitando complicanze quali mestruazioni troppo abbondanti e conseguenti anemie: si tratta del "miniresettoscopio", strumento ideato dal dottor Gianpietro Gubbini di Bologna, che per la prima volta e' stato testato su un elevato numero di pazienti per confrontarlo con le tecniche operatorie tradizionali. Si tratta di un nuovissimo strumento mininvasivo, che rende possibile l'esecuzione di sempre piu' numerosi interventi in regime ambulatoriale per patologie molto comuni che, sebbene siano quasi sempre benigne, possano dare complicanze. Lo studio, un trial clinico randomizzato pubblicato di recente sulla rivista Obstetric and Gynecology, e' stato condotto dal gruppo del professor Antonio Lanzone, direttore di Istituto di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Universita' Cattolica- Policlinico A. Gemelli di Roma, coordinato dal professor Maurizio Guido, docente nello stesso Istituto, in collaborazione con il dottor Raffaele Ricciardi del Policlinico di Abano Terme. È emerso, spiega il professor Guido, che "rispetto alla tecnica operatoria classica, il miniresettoscopio e' altrettanto efficace e offre notevoli vantaggi per la paziente, che puo' essere operata in ambulatorio e senza anestesia". Attualmente, infatti, il trattamento di scelta per la patologia intrauterina e' l'isteroscopia operativa in anestesia con il ricovero ospedaliero standard o ricovero in regime di day surgery.
(Ami/ Dire)