(DIRE - Notiziario salute) Roma, 23 lug. - Durante la stagione estiva i possibili rischi per la salute non sono solo quelli legati alle temperature elevate ma anche quelli che possono derivare dalle punture di insetti. Con il caldo, infatti, il numero di zanzare, pappataci, api, vespe e calabroni cresce vertiginosamente.
In questi casi, spiega la Federconsumatori, la prima parola chiave e' prevenzione: bisogna quindi fare il possibile per allontanare gli insetti, riducendo cosi' le probabilita' di essere punti. In casa, in ufficio e in generale al chiuso sono efficaci le lozioni repellenti - disponibili in stick, crema o spray - e i vari tipi di insetticidi ambientali. Nel caso in cui si decida appunto di ricorrere all'uso di fornelletti e diffusori consigliamo comunque di aerare gli ambienti, per evitare di respirare un'eccessiva concentrazione delle sostanze chimiche contenute in questi prodotti. Anche l'utilizzo di ventilatori e dell'aria condizionata puo' aiutare a tenere a distanza gli insetti. All'aperto, invece, e' utile fare ricorso, oltre ai prodotti repellenti gia' citati, anche a zampironi e lampade antizanzare.
Ma come bisogna comportarsi nel caso in cui non si riesca ad evitare una puntura? Il livello di attenzione piu' alto deve essere mantenuto, naturalmente, se ad essere stato punto e' un soggetto allergico. In particolare per le punture di ape, calabrone o vespa, occorre verificare se la persona presenta sintomi gravi, come svenimento e difficolta' respiratorie: in questo caso, oltre a chiamare subito un'ambulanza o recarsi nel minor tempo possibile in un pronto soccorso, sarebbe utile avere a disposizione cortisone o adrenalina, da somministrare immediatamente.
E' anche necessario porre attenzione ai cosiddetti fattori di maggiore rischio: la zona del corpo in cui e' presente la puntura (piu' pericolose quelle a testa, collo e viso), il tipo di insetto (il pericolo e' maggiore se si viene punti da api o calabroni), l'eta' (rischi piu' alti per bambini e anziani soprattutto se ipertesi o affetti da patologie cardiache e respiratorie) e l'uso di farmaci e alcool.
(Wel/ Dire)