SANITA'. MALATTIE RARE, MENO BISTURI PER CUSHING E ACROMEGALIA
"GRAZIE A FARMACI INNOVATIVI", SE NE DISCUTE IN CONVEGNO BRESCIA.
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 9 lug. - Crescono le speranze per affrontare la malattia di Cushing, l'acromegalia ed il gigantismo, patologie rare che fino a qualche tempo fa potevano essere trattate esclusivamente con l'asportazione dell'adenoma dell'ipofisi (una piccola ghiandola all'interno del cranio) che da' origine agli scompensi ormonali che le caratterizzano. Lo sottolineano gli esperti riuniti presso l'Aula Magna della Facolta' di Medicina e chirurgia dell'Universita' di Brescia in occasione del Congresso 'Clinical Update in Endocrinologia e Metabolismo' organizzato, nel trentennale dell'Universita', da Andrea Giustina, professore ordinario di Endocrinologia e direttore scientifico del centro studi e ricerche in Osteoporosi e Malattie Metaboliche Ossee dell'Universita' cittadina.
L'evento, a cui partecipano alcuni dei maggiori esperti mondiali come i professori Sholmo Melmed, Felipe Casanueva e Philippe Bouchard, e' realizzato sotto l'egida della Societa' Italiana di Endocrinologia (Sie). L'attenzione degli esperti si concentra su due patologie, la malattia di Cushing e l'acromegalia: la prima e' caratterizzata dall'eccesso di produzione di cortisolo da parte dell'organismo che apre la strada ad atrofia muscolare, ipertensione, diabete e alterazioni del metabolismo dei lipidi, mettendo il paziente ad elevato rischio di infarto o ictus; la seconda invece porta progressivamente a un aumento del volume del volto, delle labbra, delle mani e dei piedi. Per fortuna la ricerca sta per mettere a disposizione un particolare farmaco, pasireotide, che consentira' in futuro di rispondere a un bisogno di malati che oggi non hanno ancora una terapia mirata" per entrambe le malattie e permettera' di evitare il ricorso all'intervento chirurgico per l'asportazione dell'ipofisi e a migliorare il trattamento farmacologico gia' messo a punto negli ultimi tempi. La speranza e' infatti quella di poter trattare con la terapia medica un numero sempre piu' elevato di pazienti.
(Wel/ Dire)
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