"INTERVENIRE O DENUNCE", LALA: 'STUPITI DA ASSENZA REGIONE'.
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 28 giu. -"Sono stati fatti piani per l'estate, piani per il caldo, a quando il piano barella?". Rievocano il barella day del 2009 i medici di Roma e Provincia per rilanciare l'allarme sull'ingolfamento dei Pronto soccorso romani e del Lazio. E si dicono pronti a dare battaglia: "Abbiamo ancora i Pronto soccorso pieni non ci sono stati miglioramenti. A questo punto faremo le dovute verifiche: se non sara' garantito il diritto alla salute del cittadino faremo esposti e denunce.
Servono letti nei reparti e un'informatizzazione del sistema vera per evitare il sovraffollamento", dice a chiare lettere il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma Roberto Lala, che ieri ha organizzato un incontro con gli operatori per capire "a che punto siamo" dopo i casi scoppiati a febbraio. Quelli del Policlinico Umberto I (con una donna malata di Alzheimer rimasta per giorni al Pronto soccorso su una barella, in attesa di un reparto) e del San Camillo (i pazienti venivano curati sul pavimento). Al Policlinico due medici, il direttore del Dea (Dipartimento emergenza accettazione), Claudio Modini, e il coordinatore dell'area medica del Dea, Giuliano Bertazzoni, furono sospesi per un mese dalla loro funzione e poi reintegrati. Da allora poco e' cambiato: nei Pronto soccorso l'affollamento e' ancora una costante e la carenza di organico pure, denuncia l'Ordine dei Medici di Roma.
Ieri tre senatori Domenico Gramazio (Pdl), Ignazio Marino e Lionello Cosentino (Pd) e il capogruppo del Pd della Regione Lazio, Esterino Montino, hanno partecipato all'incontro. Grande assente il governo della Regione. "Un'assenza che stupisce- sottolinea Lala- per dialogare serve la presenza". Intanto i responsabili di Pronto soccorso scalpitano in vista delle ferie estive che decimeranno il personale e per evitare "che la questione Pronto soccorso passi di moda prima che ci siano prospetatte soluzioni vere". Il consigliere dell'Ordine Massimo Magnanti rilancia la richiesta di un "piano barella nell'interesse dei cittadini". Un piano che preveda, in primo luogo, piu' posti letto nei reparti per far defluire i pazienti, piu' personale per i Dea e una direzione regionale per l'urgenza. Nel 2011 nel Lazio ci sono stati 2.036.794 accessi al Pronto soccorso, con una piccola flessione rispetto al passato, ma aumentano gli over 65. Ogni giorno i Pronto soccorso del Lazio registrano 300 persone in barella. E il numero massimo di pazienti in attesa in un singolo Dea e' arrivato fino a 81. Per alcuni pazienti l'attesa di un posto in corsia puo' arrivare a 15 giorni. In media si attendono 4,5 ore, fatta eccezione per i codici gialli e rossi. "Non staremo piu' zitti- continua Magnanti- perche' un reparto di emergenza sovraffollato e' un reparto non sicuro". Uno per uno i responsabili dei Pronto soccorso della Capitale e della regione hanno raccontato le loro disavventure quotidiane. Tracciando un quadro preoccupante soprattutto per la Capitale. A Tor Vergata, spiega Beniamino Susi, direttore U.o.c. Pronto soccorso, "dal primo luglio i 43-45 pazienti medi che abbiamo in attesa avranno un solo medico ad occuparsi di loro". Problemi di organico anche all'Umberto I dove il direttore del Dea (Dipartimento emergenza accettazione), Claudio Modini, annuncia: "Non firmero' le guardie mediche del periodo estivo del pronto soccorso se non ci saranno i margini di sicurezza necessari per gli operatori e per i cittadini".
(Wel/ Dire)