(DIRE - Notiziario salute) Roma, 11 giu. - Un video di tre minuti: telecamera fissa sul volto di Maria, mamma di Biagio, un ragazzo di 20 anni con disabilita' mentale. Guardando dritta in macchina, rivolgendosi al ministro Fornero, la donna racconta, in poche immagini, le rinunce e i sacrifici che, per tutta la vita, le famiglie come la sua sono costrette a fare. E chiede al ministro di non toccare anche quel poco che lo Stato concede loro: l'indennita' di accompagnamento. "Noi genitori di ragazzi disabili ci siamo abituati a rinunciare a tutto quello che per noi e' diventato superfluo e che per la stragrande maggioranza invece sembra sia indispensabile- spiega Maria- Non possiamo fare una semplice passeggiata se non con loro: e non e' una piu' passeggiata. Non possiamo andare al cinema, sederci al tavolino di un bar, decidere all'improvviso di partire, di passare due giorni fuori, di andare a trovare un parente o un amico. Non possiamo permetterci di ammalarci. Non posso essere mamma a tempo pieno con gli altri miei figli".
Spiega ancora Maria: "Noi, caro ministro, abbiamo gia' tagliato il superfluo. E anche il necessario dalle nostre vite. Lo abbiamo fatto, a differenza della politica, anzi nella sua indifferenza totale nei nostri confronti. Per noi possedere qualche soldo in piu' significa soltanto alleviare quel percorso di sofferenza che ci siamo scelti, o che ci ha dato il destino. Mi creda, se potessi le darei tutte le indennita' del mondo, in cambio della guarigione di mio figlio. E come me farebbero le centinaia di migliaia di mamme italiane nelle mie condizioni. Il nostro contributo al risanamento, noi famiglie di disabili lo abbiamo gia' dato, con la nostra solitudine, la nostra abitudine a fare da soli, senza aiuto, senza mezzi. Non ci chieda, mamma Elsa, un altro sacrificio: non lo possiamo fare".
Guarda il video: http://www.youtube.com/watch?v=atV-vVzLcjE (www.redattoresociale.it) (Wel/ Dire)