FEDERANZIANI: "SEMPRE PIU' COSTRETTI A SPENDERE DI TASCA PROPRIA".
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 7 giu. - Lo Stato "nega il diritto alla salute a 2,4 milioni di anziani". È quanto emerge dallo studio ricerca di Rbm Salute-Censis, 'Il ruolo della sanita' integrativa nel Servizio sanitario nazionale', presentata a Roma al 'Welfare Day'". Lo scrive in una nota la FederAnziani, spiegando che "il 77% di coloro che ricorrono alle cure private vi sono costretti a causa della lunghezza delle liste d'attesa nel pubblico, e un italiano su tre ritiene che la sanita' sia peggiorata".
Secondo l'associazione, "a subirne le conseguenze sono soprattutto gli over sessanta: su 9 milioni di cittadini che subiscono impedimenti all'accesso ai servizi sanitari, infatti, 2,4 milioni sono anziani". Si tratta di "gravissimi dati", spiega il presidente di FederAnziani, Roberto Messina, che "testimoniano come il diritto alla salute in Italia sia moribondo. I tagli alla sanita' sembrano essere effettuati senza tenere in alcuna considerazione il loro impatto sulla salute dei cittadini, che per sopperire alle carenze del pubblico sono costretti a spendere sempre piu' di tasca propria, impoverendosi e indebitandosi, o eliminando quotidianamente il voluttuario".
I dati del Censis, conclude Messina, "dimostrano quanto sia necessario riportare in sintonia l'atto medico, l'economia sanitaria, il diritto, per metterli al servizio della salute dei cittadini. FederAnziani attraverso la Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute agira' proprio per restituire il diritto negato a quanti hanno speso la vita pagando di tasca propria i diritti che oggi gli vengono negati".
(Wel/ Dire)