SALUTE. AUTISMO, L'IDO: IN LINEE GUIDA MANCA PLURALITÀ APPROCCI, RIAPRIRE TAVOLO
CASTELBIANCO: 'ASSENTE L'INDICAZIONE DI COME SI FA UNA DIAGNOSI'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 gen. - Aprire un tavolo di
riflessione sulla linea guida 'Il trattamento dei disturbi dello
spettro autistico nei bambini e negli adolescenti', presentata
oggi dall'Istituto superiore di Sanita', affinche' si sviluppi
uno spazio di attenzione vero su questa patologia, che non limiti
il confronto scientifico alla sola letteratura americana o riduca
gli approcci terapeutici al solo modello comportamentale. È
quanto chiede l'IdO, Istituto di Ortofonologia di Roma diretto da
federico Bianchi di castelbianco che sollecita la necessita' di
confronto esull'esistenza di tanta letteratura scientifica che
comprende approcci diversi da quello cognitivo comportamentale
sostenuto nella linea guida.
Il direttore dell'IdO, Federico Bianchi di Castelbianco,
intervenendo alla conferenza bipartisan sull'argomento che si e'
tenuta alla Camera, ha spiegato: "Cio' che piu' preoccupa tutti i
centri di riabilitazione e' che se questo testo dovesse venire
recepito dalle regioni cosi' com'e' poi saremmo tutti obbligati
ad utilizzare un unico approccio, che per di piu' non
condividiamo. La linea guida avrebbe dovuto- ha spiegato il
direttore dell'IdO- indicare chiaramente come si fa una diagnosi
di autismo, perche' solo dopo averla fatta e' possibile indicare
una terapia idonea. Infine- ha precisato- ci lascia perplessi la
mancanza di confronto con quella parte del mondo scientifico che
valorizza approcci terapeutici differenti. Questa assenza di
pluralita' di informazione delinea un'evidente attribuzione di
potere". L'Istituto di Ortofonologia chiede quindi che si riapra
il tavolo di confronto "per dare a tutti la possibilita' di
scegliere". Secondo la responsabile del servizio Terapie
dell'IdO, Magda Di Renzo, "confondere la scientificita' con un
solo strumento di ricerca e' epistemologicamente scorretto. La
linea guida non da' sufficiente attenzione alla differenziazione
diagnostica. Nella grande eterogeneita' dell'autismo dare lo
stesso trattamento a bambini diversi e' estremamente rischioso.
Le ultime teorie dell'eta' evolutiva hanno sottolineato
l'importanza dell'affettivita' come base dello sviluppo cognitivo
e sarebbe un grande errore- ha concluso- non prenderle in
considerazione".
(Wel/ Dire)
|