LA LORO CONDIZIONE ESTREMAMENTE IMPORTANTE PER CRESCITA ARMONICA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 gen. - Uno studio
dell'Universita' de L'Aquila e dell'Ospedale Pediatrico Bambino
Gesu' di Roma individua nuovi meccanismi che ci fanno comprendere
come funzionano le ossa. La salute delle ossa e' di fondamentale
importanza per poter condurre una vita normale gia'
dall'infanzia: uno studio condotto dall'Universita' de L'Aquila
in collaborazione con l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' di Roma
e pubblicato su Nature Comminications*, indica che esistono nuovi
meccanismi che regolano in modo assai complesso il metabolismo
delle cellule presenti nelle ossa.
L'obiettivo dello studio era comprendere come alcuni fattori
importanti per le cellule ossee lavorassero in maniera coordinata
per permettere una normale funzione del tessuto e come questi
fossero alterati in una serie di patologie che vedono coinvolto
lo scheletro. "Da molti anni, in collaborazione con il professor
Fabrizio De Benedetti, Responsabile della Reumatologia
dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', studiamo il ruolo svolto
da una molecola nota come IL-6 nelle malattie infiammatorie dei
bambini, le quali purtroppo riducono la loro crescita e li
predispongono allo sviluppo di osteoporosi in eta' precoce-
spiega Anna Maria Teti, coordinatrice del lavoro-. In questo
studio abbiamo dimostrato che l'IL-6 non lavora da sola, ma lo fa
insieme ad una molecola importante per la funzione delle cellule
ossee che si chiama c-Src, e lo fa in modo molto complesso, con
l'intervento di almeno un'altra molecola nota come IGFBP5". Le
condizioni delle ossa sono estremamente importanti per una
crescita armonica e per la salute generale sia dei bambini che
degli adulti, in quanto una buona funzione dello scheletro
influenza positivamente la funzione di tutti gli altri organi del
corpo umano.
½L'aspetto forse piu' interessante» aggiunge Fabrizio De
Benedetti ½e' che se inibiamo nel topo la proteina c-Src, l'osso
ritorna normale anche se l'IL-6 rimane elevata. Questo e'
particolarmente importante visto che sono attualmente in
sperimentazione farmaci sia contro l'eccesso di IL-6 sia contro
c-Src che un domani potrebbero essere utilizzati anche nell'uomo».
½Il meccanismo con cui l'IL-6 media questo fenomeno e' una sorta
di sbilanciamento nel normale ricambio dell'osso» dice Barbara
Peruzzi che ha ideato lo studio e condotto gli esperiementi. ½In
condizioni normali le nostre ossa sono sottoposte a due eventi
contrapposti: la distruzione del tessuto vecchio, mediata da
cellule chiamate osteoclasti, e la formazione di nuovo tessuto,
causata invece dagli osteoblasti. Nelle persone sane fra questi
due eventi c'e' un equilibrio perfetto, mentre il nostro studio
ha evidenziato che in presenza di elevati livelli di IL-6,
tramite le alterazioni di c-Src e di IGFBP5, le ossa di animali
da esperimento vanno incontro ad osteoporosi».
½Un altro aspetto a nostro avviso importante» sottolinea Barbara
Peruzzi ½e' che questo nuovo meccanismo sembra avere un ruolo
cruciale anche in cellule diverse da quelle ossee, come cellule
tumorali e cellule coinvolte nei processi d'infiammazione. A tal
proposito, nel nostro lavoro dimostriamo come l'inibizione di
c-Src riduca notevolmente la formazione di metastasi ossee e
l'induzione di processi infiammatori in esperimenti su topi,
lasciandoci sperare che il nostro studio possa fornire benefici
tangibili anche per le malattie umane di tipo oncologico e su
base infiammatoria. Inoltre, abbiamo ottenuto dati preliminari
che indicano come queste molecole possano essere determinanti
anche nell'insorgenza di un tumore pediatrico molto aggressivo,
l'osteosarcoma, grazie ai quali abbiamo ottenuto un finanziamento
triennale dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro».
½La validita' scientifica del nostro lavoro» spiega la Prof. Teti
½e' stata riconosciuta a livello internazionale con inviti a
presentare i dati ottenuti a congressi internazionali e con premi
quali "Young Investigator Award" e "President's Poster
Competition Award" conferiti alla Dott.ssa Peruzzi
rispettivamente in Danimarca ed in California. Inoltre, questo
studio e' stato finanziato da una borsa di studio per la Dott.ssa
Peruzzi, attribuitagli dalla "European Calcified Tissue Society",
e da finanziamenti europei».
½Siamo particolarmente orgogliosi che una cosi' prestigiosa
ricerca sia stata svolta presso il nostro dipartimento», sostiene
il Prof. Edoardo Alesse, Direttore del Dipartimento di Medicina
Sperimentale dell'Universita' dell'Aquila, ½soprattutto dopo un
periodo cosi' complicato come quello post-terremoto. Siamo anche
particolarmente grati all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', in
particolare al Direttore Scientifico, Prof. Bruno Dallapiccola,
ed al coordinatore dell'area di ricerca di Medicina Rigenerativa,
Prof. Maurizio Muraca, per aver affiancato la Prof. Teti e la
Dott.ssa Peruzzi nello svolgimento di un cosi' delicato progetto
in un momento per noi tanto difficile». Gli fa eco la Prof.
Silvia Bisti, Preside della Facolta' di Biotecnolgie
dell'Universita' de L'Aquila presso la quale Anna Maria Teti
presta servizio. ½Il gruppo coordinato dalla Prof. Teti ha
lavorato alacremente a questo progetto, senza interrompere le
attivita' nonostante le condizioni ambientali causate dal
terremoto fossero cosi' sfavorevoli» commenta la Prof. Bisti.
½Non si puo' non essere orgogliosi di questo risultato».
(Wel/ Dire)