(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 gen. - "Ci sfugge il nesso
tra le cosiddette liberalizzazioni e l'imposizione ad indicare
nella prescrizione medica il farmaco equivalente se di minor
costo". Lo Snami, il Sindacato autonomo dei medici italiani,
interviene su uno dei punti delle liberalizzazioni. "La
letteratura scientifica internazionale ci insegna- afferma il
presidente Nazionale Angelo Testa- che una risposta variabile
alla terapia puo' dipendere dall'uso dei farmaci non di marca. Un
farmaco equivalente e' sostanzialmente simile all'originale, ma
ci possono essere delle variazioni farmacocinetiche. Da qui minor
efficacia o un'accentuazione degli effetti collaterali".
Soprattutto "ci vuole cautela per alcune classi di
farmaci-aggiunge Gianfranco Breccia di Torino- che piu' di altre
impongono attenzione ed una attenta valutazione da parte del
medico. Penso tra gli altri ai glucosidi cardioattivi, agli
anticoagulanti orali e ai beta bloccanti per i quali una
variazione dei livelli plasmatici potrebbe drammaticamente
portare ad un evento avverso importante". Salvatore Santacroce,
vicepresidente Snami di Pavia, evidenzia come "le norme
consentano che gli eccipienti possano essere diversi rispetto a
quelli utilizzati per il farmaco originale, per cui ogni casa
farmaceutica che produce farmaci generici puo' utilizzare
eccipienti con componenti differenti. Questo, assieme alla
biodisponibilita' del farmaco, che puo' anch'essa essere
differente, puo' accentuare anche di molto la differenza verso
l'originale". Continua il coro di no con Roberto Carlo Rossi,
Presidente dello Snami Lombardia: "Soprattutto negli anziani
valuterei con attenzione eventuali cambiamenti di terapie
consolidate". Mentre Domenico Salvago, Presidente di Snami
Sardegna puntualizza: "Basta con le imposizioni che nulla hanno a
che fare con il nostro ruolo intellettuale di medici.
Paradossalmente il governo ci ha fatto una cortesia con questa
pseudo liberalizzazione-costrizione sul farmaco: riportare ancora
di piu' l'attenzione e conseguenti perplessita', che il nostro
Sindacato ha piu' volte esplicitato, sui farmaci equivalenti e
affilare le armi di lotta". Con questo aspetto delle
liberalizzazioni, chiude il presidente Testa "una certa politica
vorrebbe trasformare la medicina di famiglia in una botteguccia
discount con i prezzi esposti in bella evidenza.
(Ami/ Dire)