(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 gen. - Esperti in Medicina
Trasfusionale delle Strutture Trasfusionali della Liguria si
riuniranno mercoledi' 18 gennaio presso l'Aula Magna del
Padiglione Vigiola, nell'Ospedale S. Paolo di Savona, per fare il
punto sulla situazione del rischio di trasmissione con la
trasfusione di patologie note ed emergenti. Il convegno e'
organizzato dalla Societa' Italiana di Medicina Trasfusionale e
Immunoematologia (SIMTI).
"La sorveglianza delle malattie infettive trasmissibili con la
trasfusione" ricorda il direttore della Struttura
Immunoematologia e Medicina Trasfusionale della ASL2, Andrea
Tomasini, "permette di avere un monitoraggio continuo dei fattori
di rischio e delle malattie infettive nei donatori". I protocolli
per l'accertamento dell'idoneita' del donatore di sangue e di
emocomponenti rivolgono la massima attenzione alla definizione
dei criteri da adottare e delle tecniche di laboratorio da
utilizzare ai fini di una sempre piu' accurata selezione del
donatore, per una maggiore sicurezza del sangue e dei suoi
prodotti. A livello nazionale, la metodica NAT (Nucleic Acid
Amplification Technology) per i virus delle epatiti B, C e per
HIV, obbligatoria su ogni unita' di sangue ed emocomponente
raccolti, ha comportato una riduzione del rischio residuo per
tali virus portandolo quasi a zero. NAT, e' un metodo diagnostico
capace di riconoscere il genoma di un agente virale a brevissimo
tempo dal contagio contribuendo a ridurre i tempi di sospensione
dei donatori con esposizione a rischio. Tuttavia l'andamento dei
tassi negli ultimi anni mostra un incremento nella prevalenza
dell'HBsAg (antigene epatite B) e nell'incidenza della lue
(sifilide). Per quanto riguarda la lue, tali variazioni sono in
parte attribuibili ad una sottovalutazione del rischio da parte
dei candidati donatori, specie per quanto riguarda i rapporti
sessuali occasionali. Lo studio epidemiologico delle malattie
trasmissibili, comprese quelle legate ai fenomeni di
trasferimento degli individui in tutte le loro accezioni (viaggi,
turismo, migrazioni), diventa un elemento fondamentale per
indirizzare le scelte sanitarie orientate alla sicurezza della
trasfusione. L'informazione sui comportamenti a rischio e
l'accurata intervista del donatore al momento della selezione, si
confermano elementi oltremodo importanti per l'abbattimento del
rischio infettivo trasfusionale.
(Wel/ Dire)