(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 feb. - Via libera della
Camera dei deputati alla risoluzione sui punti nascita e i parti
cesarei che impegna il governo a monitorare con piu' attenzione
cosa accade dentro e intorno alla sala parto. E a tenere d'occhio
le strutture dove si nasce.
La risoluzione e' stata firmata all'unanimita' da tutti i
gruppi ed e' stata presentata dai deputati Fucci, Orlando,
Barani, Burtone, Lagana' Fortugno, Polledri, Patarino, Nucara,
Porfidia, Binetti. Il documento e' il frutto del lavoro della
Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi
sanitari guidata da Leoluca Orlando (Idv) che ha condotto
un'indagine sul tema negli scorsi mesi: in Italia ci sono troppe
nascite che avvengono per via chirurgica e ci sono troppi punti
nascita di piccole e piccolissime dimensioni. La risoluzione per
questo il governo a "migliorare l'efficienza e l'efficacia su
tutto il territorio nazionale" del sistema delle nascite.
I dati raccolti evidenziano un ricorso eccessivo al cesareo in
tutto il paese con picchi al Sud e nelle strutture private, lo
scarso uso di parto analgesia nei parti naturali, la presenza di
punti nascita persino in eccesso, a volte, rispetto alla
popolazione interessata ma non sempre adeguatamente attrezzati.
"A volte- ha spiegato in aula durante il dibattito Benedetto
Fucci (Pdl), coordinatore dell'indagine- ci sono piu' medici nei
piccoli ospedali che nei grandi. C'e' poi molta tecnologia
inutilizzata". Ed e' cambiato il panorama: oggi il sistema fa
fronte a 500 mila nascite all'anno "di cui il 14-15% riguardano
persone che non parlano nostra lingua". La risoluzione impegna il
governo a attivare, innanzitutto, "un'organica azione di
monitoraggio periodico sui punti nascita, con particolare
riferimento all'accorpamento di quelli con un numero di parti
insufficiente a garantire un adeguato auto-addestramento degli
operatori". A promuovere, di concerto con le Regioni e le
Province autonome, azioni "volte a garantire a tutte le donne
uguali opportunita' nell'accesso a servizi completi di salute
riproduttiva, cosi' come ad incrementare la loro consapevolezza
sui loro diritti e sui servizi disponibili" e a "promuovere
iniziative legislative per contenere il problema della
malpractice riducendo cosi' i condizionamenti dei medici al
momento della scelta dei trattamenti da intraprendere".
"Molto c'e' da fare ancora in questa direzione e l'indagine
condotta dalla Commissione ha mostrato in modo organico e
dettagliato la situazione dei punti nascita, non limitandosi ad
analizzare il singolo presunto caso di malasanita', ma conducendo
un'analisi delle cause degli episodi critici registrati- spiega
Leoluca Orlando, presidente della commissione Errori sanitari-
Questo lavoro non e' punto d'arrivo ma di partenza, affinche' si
continui a monitorare il tema e si offra qualificata assistenza a
mamme e bambini".
(Ami/ Dire)