(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 feb. - "Gli allarmanti fatti
di cronaca di questi giorni documentati in vari Dipartimenti di
emergenza e accettazione di Roma, hanno messo in luce la grave
situazione in cui versa il Servizio sanitario nazionale. Le
difficolta' operative e le lacune organizzative del sistema
emergenza non sono che la punta di un iceberg di una crisi che
investe tutta la sanita' pubblica italiana e che compromette alle
radici il diritto alla salute dei cittadini sancito dalla
Costituzione". Si apre cosi' la lettera che una ventina di sigle
sindacali del comparto medico (Anaao Assomed - Cimo-Asmd -
Aaroi-Emac - Fp Cgil Medici - Fvm - Fassid - Cisl Medici - Fesmed
- Anpo-Ascoti-Fials Medici - Uil Fpl Medici - Sds Snabi - Aupi -
Fp Cgil Spta - Sinafo - Fedir Sanita' - Sidirss - Ugl Medici -
Federspecializzandi) hanno inviato nei giorni scorsi al ministro
della Salute, Renato Balduzzi, e al presidente della Conferenza
delle Regioni, Vasco Errani, spiegando che "i ripetuti tagli alla
sanita' operati negli ultimi anni, i tagli dei finanziamenti alle
Regioni, che hanno colpito i servizi sociali ed assistenziali, i
piani di rientro delle Regioni in disavanzo, la drastica
riduzione del numero dei posti letto ospedalieri, hanno
gravemente limitato le funzioni del Ssn e ridotto il raggio di
copertura dei bisogni di salute dei cittadini".
Il blocco del turn-over, poi, unitamente all'esodo
pensionistico del personale sanitario "hanno procurato profonde
carenze delle dotazioni organiche dei medici e dei sanitari
aggravando in modo sempre piu' insostenibile le loro condizioni
di lavoro". E "il continuo ricorso a contratti atipici per
sostenere una domanda di salute non comprimibile, non ha fatto
che allargare il numero di medici costretti a lavorare in
perduranti condizione di instabilita', privati di diritti e
futuro". Infine "il ritardo di programmazione ed organizzazione
dei servizi territoriali unitamente alla chiusura di ospedali, in
assenza di una valida riorganizzazione della rete ospedaliera, ha
creato pericolosi vuoti di assistenza, nel quale sono destinati a
precipitare sempre piu' consistenti strati della popolazione, a
cominciare dai piu' deboli come gli anziani ed i malati cronici".
"Tutto questo- denunciano i sindacati- fa si' che la sanita'
italiana sia sempre piu' lontana dagli standard europei e che sia
sempre piu' marcata la sperequazione nella tutela della salute
tra cittadini di diverse Regioni. Oggi solo sei Regioni sono in
grado di assicurare i livelli essenziali di assistenza. Le
organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria sono
convinte che non sia possibile uscire dalla crisi se non con una
visione globale dei problemi della sanita' italiana.I medici ed i
dirigenti sanitari del Ssn chiedono un intervento urgente che
affronti con rinnovato slancio e fiducia la crisi del Servizio
sanitario mazionale".
(Wel/ Dire)