(DIRE) Roma, 20 feb. - Prorogare di anno in anno la scadenza
della cosiddetta "intramoenia allargata" era "diventata una
pessima consuetudine" che "avrebbe avuto vita fino alla
individuazione di appositi spazi separati idonei e distinti che
gli Enti avrebbero dovuto mettere a disposizione dei propri
medici dipendenti, superando cosi' definitivamente il sistema
della convenzione con essi. Purtroppo le aziende non hanno mai
allestito simili spazi: si e' andati avanti con continue proroghe
in attesa dell'impegno a recepire tali spazi da parte delle Asl,
non si e' perfezionato il sistema di accreditamento e gli stessi
medici hanno spesso confuso l'attivita' libera - professionale
con quella intramoenia". Cosi' Armando Masucci, Coordinatore
della Uil-Fpl Medici, commenta la decisione del ministro della
Salute Balduzzi di chiudere questa esperienza: i medici pubblici
non potranno piu' visitare a studio in intramoenia. "Visto che il
Ministero della Sanita' appare cosi' deciso a cambiare le regole
entro giugno, auspichiamo che l'impegno sia indirizzato a voler
individuare e controllare tutte le Asl che non hanno attuato
finora la riforma. Fino a che cio' non avviene, e' necessario
mantenere il sistema attuale, purche' sia controllato attraverso
la prenotazione diretta presso la Asl: cosi' facendo si riducono
le liste d'attesa ed il cittadino ha certezza del suo percorso
terapeutico".
(Wel/ Dire)