(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 feb. - "Il presidente Monti
accolga la nostra richiesta inserendo nei temi di confronto con
la parti sociali il tema della non autosufficienza". È questo
l'appello che il consiglio nazionale di FederAnziani riunitosi a
Roma rivolge al Presidente del Consiglio affinche' nell'agenda di
governo e negli incontri che a giorni si svolgeranno con le parti
sociali venga inserita la tematica della non autosufficienza,
ovverosia la tutela dei piu' fragili. A questo scopo in questi
giorni FederAnziani si e' inoltre attivata, insieme alle
associazioni collegate, per raccogliere presso i cittadini firme
a sostegno dell'appello da rivolgere al Governo. "La nostra
proposta prevede, per esempio, l'istituzione presso l'Inps di un
fondo per la non autosufficienza che sostituisca quello per
l'indennita' di accompagnamento e la creazione di 'buoni
servizio' che le famiglie possano utilizzare per le spese di
assistenza personale e a domicilio o per le residenze sanitarie
assistenziali", dichiara il Presidente Roberto Messina,
illustrando il punto approvato all'unanimita' dai dirigenti di
Federanziani. "Complessivamente la spesa statale per il sociale
e' scesa da 2,5 miliardi a poco piu' di 500 milioni all'anno"
spiega Messina, riportando i dati di una ricerca del Centro studi
di FederAnziani Sic Sanita' in cifre, "Il fondo per le politiche
sociali e' sceso dai 929 milioni del 2008 a 273 milioni, le
risorse per la famiglia sono passate da 346 milioni a 51, quelle
per le politiche giovanili da 137 milioni a 12- prosegue- mentre
i finanziamenti per l'infanzia, l'inclusione degli immigrati e
per la non autosufficienza sono stati addirittura azzerati. Per
questo e' necessario un sostegno proprio alla non
autosufficienza, che riguarda i cittadini italiani piu' fragili,
circa 2 milioni di famiglie, e che e' prima causa di
impoverimento in Italia dopo la perdita del lavoro. Un nuovo
sistema determinerebbe minori spese dei comuni per circa 1,5
miliardi di euro, maggiori entrate fiscali e contributive per la
regolarizzazione di 500 mila badanti stimabili in 1,5 miliardi,
mentre altri 3,5 miliardi potrebbero essere risparmiati con la
riduzione dei ricoveri impropri. Dai minori costi di gestione
Inps deriverebbe un risparmio di 7,5 miliardi mentre il resto,
0,5 miliardi, si otterrebbe dal recupero dei permessi parentali".
Gli anziani "sono pronti a fare la loro parte, ma in cambio serve
la garanzia di un impegno concreto verso l'equita'".
(Ami/ Dire)