(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 feb. - "In riferimento alle
teorie psicodinamiche in generale e psicoanalitiche in
particolare, crediamo esserci un po' di confusione e\o mancata
conoscenza del problema". Lo ha affermato Paola Binetti,
deputato Udc, rispondendo ad un articolo apparso su 'la
Repubblica', dal titolo 'Tra diagnosi e terapie i confini della
non malattia'.
"Nel manuale Diagnostico Psicodinamico (Cortina editore)- ha
aggiunto- si legge che 'di recente e' stata formulata una nuova
ipotesi per comprendere le relazioni biologiche ed esperenziali
presenti nel percorso di sviluppo che porta ai disturbi dello
spettro autistico. Secondo l'ipotesi della diatesi affettiva il
deficit biologico nucleare di questi disturbi si esprime come una
difficolta' a mettere in relazione gli affetti in formazione alle
sensazioni, alle percezioni e ai pattern senso-motori in modo che
si formino pattern senso-motori-affettivi. Successivamente-
precisa il testo- questa difficolta' compromette le capacita' del
bambino di mettere in relazione gli affetti con pattern motori
complessi di soluzione dei problemi e con i simboli e il
linguaggio in formazione'". (ICDL Clinical practice guidelines
Workgroup 2000)
Quanto esposto nel manuale, secondo Binetti, "e' in linea con
tutte le attuali teorie evolutive che riconoscono nella
dimensione affettiva, e nella realta' corporea da cui e'
veicolata, la base per gli ulteriori sviluppi, per tutte le
integrazioni sensoriali e per l'organizzazione cognitiva".
Infatti, sempre nel testo preso in esame, si sottolinea che nei
disturbi dello spettro autistico "una difficolta' su base
biologica nel formare connessioni tra sensorialita', affettivita'
e motricita' predisponga le difficolta' successive a mettere in
relazione gli affetti con pattern motori complessi e attivita'
condivise di soluzione di problemi sociali. Con l'emergere della
capacita' di ripetere parole, questa stessa difficolta'- ha
spiegato il membro della commissione Affari sociali alla Camera-
compromette le capacita' del piccolo di connettere gli affetti a
parole dotate di senso. Per esempio il bambino ripete le parole
senza un chiaro intento affettivo".
Per l'esponente dell'Udc "forse e' bene intendersi sul fatto
che il termine affettivo si riferisce al suddetto livello e non
alle madri frigorifero inutilmente citate, visto che ormai da
decenni non se ne occupa piu' nessuno. Il vero problema
nell'attuale situazione- ha affermato- e' quello di comprendere
il deficit primario del disturbo per poter intervenire in modo
idoneo. In questa ottica parlare di affettivita' significa
conferire al bambino autistico la dimensione umana che gli
compete, trattarlo come individuo e non solo come soggetto
patologico". Infine, per quanto riguarda la petizione per la
riapertura di un tavolo di riflessione sulle linee guida
sull'autismo, promossa da diversi parlamentari bipartisan in
seguito ad una conferenza stampa a Montecitorio, Binetti ha
constatato che tale richiesta e' stata avanzata sia dalle
associazioni di genitori che si sono sentite escluse che da
quelle che invece hanno partecipato. Infatti, proprio pochi
giorni fa in una lettera dell'Associazione nazionale genitori
soggetti autistici (Angsa) indirizzata alla deputata dell'Udc e'
stato "espresso l'auspicio che la Linea Guida emanata
dall'Istituto Superiore di Sanita' (ISS) il 25 ottobre 2011, e
presentata al pubblico laico il 26 gennaio, possa essere riveduta
e corretta senza attendere i 4 anni previsti. La nostra
associazione- si legge nella lettera- non puo' che concordare con
tale auspicio e pertanto richiede che il governo dia il
necessario finanziamento affinche' l'ISS possa porre subito mano
all'integrazione della Linea Guida, aggiungendovi le parti che,
per carenza di mezzi, non erano state indicate dal ministro
dell'epoca, Livia Turco".
L'onorevole ha concluso: "Siamo disposti a farci promotori di
questa iniziativa, perche' l'unica cosa che ci sta a cuore sono i
bambini autistici e la necessita' di continuare a mantenere la
ricerca su questa patologia aperta per offrire assistenza alle
famiglie".
(Wel/ Dire)