SANITA'. PARTE 'CURA ZAMBONI', L'EMILIA-ROMAGNA STANZIA 2,7 MLN
PER COPRIRE SPESE STUDIO NAZIONALE SU 700 PAZIENTI IN 19 CENTRI
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 9 feb. - Con il "metodo
Zamboni" per la cura della sclerosi multipla ormai ai nastri di
partenza, la Regione Emilia-Romagna si e' fatta carico di
finanziare a livello nazionale la sperimentazione. La Giunta
Errani ha stanziato oggi 2,7 milioni di euro, a copertura totale
dello studio che avverra' su circa 700 pazienti in 19 centri fra
Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Sicilia,
Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Abruzzo. "Anticipiamo
anche i finanziamenti a carico di altre Regioni", spiega in una
nota l'assessore regionale alla Sanita', Carlo Lusenti. Per
questo, aggiunge, "altre iniziative di raccolta fondi, come
quella della associazione Ccsvi, non sono piu' necessarie e anzi
rischiano di essere dannose, perche' danno per scontati risultati
positivi rispetto a un metodo che deve essere ancora
sperimentato".
Il trattamento ideato dal professor Paolo Zamboni di Ferrara,
in collaborazione col neurologo bolognese Fabrizio Salvi,
dovrebbe dunque partire "entro poche settimane", fanno sapere
dalla Regione, quando saranno conclusi gli ultimi "adempimenti
vincolanti" per l'avvio della sperimentazione. "Abbiamo stanziato
questa importante somma- spiega Lusenti- per assicurare comunque
la copertura di tutti i costi dello studio, anticipando anche
quelli a carico delle Regioni in cui hanno sede gli altri Centri
sede di sperimentazione". I 2,7 milioni stanziati oggi si vanno
ad aggiungere ai precedenti 180.000 euro messi a disposizione da
viale Aldo Moro "per la costruzione dello studio".
Lusenti ricorda come la Regione Emilia-Romagna abbia "sempre
ribadito che, in attesa di verificare la disponibilita' delle
altre Regioni coinvolte nello studio a sostenere economicamente i
rispettivi Centri partecipanti, ci saremmo fatti garanti della
fattibilita' di una sperimentazione che e' assolutamente
indispensabile per rispondere in modo serio alle comprensibili
aspettative dei pazienti e dei loro familiari, vista la grande
incertezza a livello nazionale e internazionale circa l'utilita'
clinica dell'intervento". Proprio per questo, manda a dire
l'assessore, "ulteriori iniziative di sostegno al 'Brave Dreams',
come quella dell'associazione Ccsvi, sono oggi inutili sul piano
economico in quanto lo studio e' gia' finanziato dalla Regione e,
in piu', rischiano di essere dannose per i pazienti stessi,
quando associano alla sperimentazione messaggi infondatamente
positivi circa gli effetti di un trattamento la cui efficacia
deve, appunto, essere ancora dimostrata".
Lo studio denominato 'Brave Dreams' serve appunto a valutare
l'efficacia clinica dell'angioplastica venosa in persone con
sclerosi multipla, come appunto ipotizza il metodo Zamboni, che
ancora oggi e' oggetto di controversie nell'ambito della
comunita' scientifica nazionale e internazionale. La
sperimentazione sara' sottoposta alla valutazione, in ogni
passaggio, di un Comitato tecnico scientifico indipendente
composto da neurologi, biostatistici ed esperti di metodologia
della ricerca, che si aggiungono alla valutazione di tutti i
comitati etici dei Centri sperimentatori.
(Wel/ Dire)
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