(DIRE- Notiziario salute) Roma, 12 dic. - Prenotazioni di servizi sanitari e ritiro referti, ma anche supporto all'assistenza domiciliare. L'improtanza del nuovo ruolo delle farmacie nell'ambito dell'assistenza territoriale con le nuove funzioni assegnate dal decreto legislativo 153/2009 e dai successivi decreti del ministero della Salute.
In particolare tali norme prevedono la possibilita' di effettuare prenotazioni dei servizi sanitari e ritiro dei referti, prestazioni analitiche e strumentali finalizzate all'autocontrollo per l'attento monitoraggio delle patologie croniche, di usufruire di prestazioni fisioterapiche ed infermieristiche, il supporto all'assistenza domiciliare tramite la messa a disposizione anche di operatori socio-sanitari, anche ai fini del miglioramento dell'accessibilita' complessiva delle prestazioni sanitarie attualmente erogate dal Servizio Sanitario, di cui le persone in situazioni di fragilita' potranno particolarmente giovarsi. L'ultima parola, pero', spetta alle Regioni che avranno il compito di regolamentare lo svolgimento delle attivita', mediante l'emanazione di Linee guida e di provvedimenti che stabiliscano anche i requisiti di qualita'.
Per migliorare l'assistenza sociosanitaria e la rete della non autosufficienza garantendo al contempo la sostenibilita' del sistema le indicazioni programmatorie nazionali privilegiano la riorganizzazione delle cure primarie. Quindi rispetto alle leve gestionali e operative, le Regioni si stanno orientando verso: forme organizzative della Medicina generale, tra le quali le Aggregazioni funzionali territoriali previste dagli Accordi collettivi nazionali (Acn 2009 e Acn 2010), che comprendono al proprio interno le medicine di gruppo; processi d'integrazione sia a livello di coordinamento (percorsi diagnostico-terapeutici, integrazione tra ospedale e territorio, integrazione socio-sanitaria) sia a livello informatico/informativo (Acn 2009 e Acn 2010). Per l'anno 2011 con l'accordo Stato-Regioni 20 aprile 2011 e' stato confermata la destinazione del 25% delle risorse totali vincolate all'attuazione degli indirizzi programmatori del Psn, pari a circa 360 milioni di euro, per progetti finalizzati a realizzare e/o potenziare lo sviluppo di specifiche modalita' organizzative per il miglioramento della rete di assistenza territoriale. Con il successivo accordo del 27 luglio 2011, a integrazione del precedente, sono state individuate linee di indirizzo in materia di "continuita' delle cure in un sistema integrato: modelli organizzativi 118 e Continuita' Assistenziale".
Tra i principali modelli adottati dalle Regioni figurano: la Casa della Salute struttura polivalente in grado di erogare, in uno stesso spazio fisico l'insieme delle prestazioni socio-sanitarie realizzato soprattutto nella Regione Toscana; le Unita' territoriali di assistenza primaria (Utap), struttura territoriale ad alta integrazione multidisciplinare ed interprofessionale, presente soprattutto in Veneto; i Nuclei di Cure Primarie (Ncp), modelli organizzativi di base delle Cure Primarie che operano in aree territoriali omogenee, rappresentati soprattutto in Emilia Romagna.
Un'ampia diffusione invece si sta verificando, in quasi tutte le Regioni per i Modelli H 24, strumenti utili al processo di riorganizzazione della medicina del territorio anche per il contrasto al ricorso improprio alle strutture di emergenza. Anche le forme di aggregazione funzionale territoriale della medicina generale quali le Unita' complesse delle cure primarie (Uccp) finalizzate a garantire sia la continuita' dell'assistenza che a potenziare percorsi condivisi tra gli operatori e tra questi e gli utenti (medicina di iniziativa) hanno visto un.ampia diffusione soprattutto nelle regioni del centro-nord.
(DIRE) Roma, 11 dic. - Ampio spazio e' stato altresi' dato a modelli in grado di garantire la continuita' assistenziale h24 anche nell'eta' pediatrica (Regione Calabria). Conformemente agli indirizzi concordati con gli Accordi Stato Regioni del 20 aprile 2011 e 27 luglio 2011 in materia di Cure Primarie, sono stati presentati circa 39 progetti con un impegno complessivo di circa 346 milioni di euro. In particolare dagli atti programmatori inviati dalle singole Regioni risultano attivati e/o in fase di attuazione - 20 Case della Salute ripartite tra Toscana (16), Molise ( 1), Marche ( 1), Umbria (2) - 220 Nuclei di Cure Primarie (Ncp), dei quali 215 realizzati in Emilia Romagna - 45 Unita' territoriali di assistenza primaria (Utap) delle quali 35 nella Regione Veneto. Inoltre, nell'ambito del processo riqualificazione e miglioramento della rete assistenziale territoriale ed ospedaliera, cui sono impegnate le Regioni sottoposte ai Piani di Rientro, sono stati individuati alcuni modelli organizzativi finalizzati alla rimodulazione dell.offerta assistenziale dei piccoli ospedali. Tra questi figurano i Centri di Assistenza Primaria (C.A.P.) della Regione Piemonte, i Centri di Assistenza Primaria Territoriale (C.A.P.T.) della Regione Calabria, i presidi Territoriali di Assistenza (P.T.A.) dell.Abruzzo e della Sicilia, nonche' i Centri Clinico-assistenziali Distrettuali (CeCAD) della Regione Lazio. (Gas/ Dire)