(DIRE - Notiziario salute) Roma, 5 dic. - "La cattiva gestione che ha contraddistinto gli ultimi anni del Gruppo Idi-San Carlo-Villa Paola, sta ricadendo completamente sulle spalle dei dipendenti e dei pazienti delle strutture, che si vedono negare due diritti essenziali sanciti dalla nostra carta costituzionale, quello al lavoro e quello alla salute. Una situazione incresciosa, che sta rovinando la vita di intere famiglie, esasperate da mesi di tensioni e incertezze". Lo comunica, in una nota, l'Anmirs, Associazione nazionale medici istituti religiosi spedalieri.
"L'attenzione che le istituzioni, sia locali che nazionali, stanno riservando a questa drammatica vicenda- prosegue la nota- e' certamente un segnale positivo, cosi' come fa ben sperare la disponibilita' mostrata dal commissario ad acta Enrico Bondi, stando a quanto trapela dagli organi di informazione, a erogare i fondi necessari a sbloccare almeno parte degli stipendi che ormai da quattro mesi i lavoratori del gruppo attendono con giusta ansia. Tuttavia questa azione, se isolata, non sara' sufficiente a ridare ai dipendenti dell'Idi-San Carlo dignita' e certezza per il proprio futuro a meno che non sia accompagnata da un serio programma che porti alla salvaguardia occupazionale di quella che era ed e' tutt'oggi, grazie all'impegno quotidiano di medici, infermieri e di tutti quelli che vi lavorano, una delle eccellenze piu' importanti del nostro sistema assistenziale".
"Ma l'emergenza che stiamo vivendo non riguarda solo il gruppo Idi ma l'intero panorama della sanita' regionale, privata e religiosa, che rischia di implodere da un momento all'altro- continua la nota- questo, principalmente, a causa del sottofinanziamento regionale e dei continui tagli, spesso anche con azione retroattiva. Per questo l'Anmirs sara' in prima linea nella difesa dei diritti di lavoratori e pazienti facendosi presto promotrice di una serie di manifestazioni e iniziative per difendere il futuro di tutti i dipendenti di queste strutture, medici e non medici che con costanza ed abnegazione ogni giorno si impegnano ad operare al meglio e tutelare la salute dei cittadini in ambienti difficili, spesso ostili. Abbandonarli al loro destino non vorrebbe dire solamente mettere a rischio il futuro di migliaia di famiglie ma anche la fine del nostro sistema sanitario. E questo non lo permetteremo".
(Mel/ Dire)