SALUTE. ALZHEIMER E DEMENZE, OMS: E' PRIORITÀ GLOBALE
QUASI 8 MILIONI DI NUOVI CASI ALL'ANNO, UNO OGNI QUATTRO SECONDI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 apr. - Le demenze, cioe' quelle sindromi causate da una serie di disturbi progressivi che colpiscono la memoria, il pensiero, il comportamento e la capacita' di svolgere le attivita' quotidiane, devono essere riconosciute come un problema mondiale e devono essere affrontate come una priorita' sanitaria globale. A dirlo, in riferimento alla malattia di Alzheimer - che e' la causa piu' comune della demenza - e di tutte le altre demenze e' l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) che in un rapporto diffuso oggi insieme ad Alzheimer's Disease International (Adi) invita i governi, la politica e tutte le parti interessate a considerare le demenze "una priorita' mondiale di salute pubblica".
Il documento, intitolato "Demenza: una priorita' di salute pubblica", commissionato a quattro gruppi di esperti, fornisce una panoramica autorevole sull'impatto della demenza in tutto il mondo e, oltre alle migliori pratiche e a studi di casi pratici provenienti da tutto il mondo, contiene la piu' completa raccolta di dati, comprese le statistiche provenienti dai Paesi a basso e medio reddito. L'evidenza piu' rilevante e' che quello delle demenze e' un problema globale e non solo una "malattia del mondo industriale". In tutto il mondo, infatti, ogni 4 secondi si manifesta un nuovo caso di demenza: un tasso di crescita definito "impressionante", pari a 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno: come una nuova Svizzera o un nuovo Israele ogni dodici mesi. Di fronte a questa situazione, e al fatto che due persone su cinque oltre gli 85 anni sono a rischio di demenze, i paesi membri dell'Oms che hanno un piano nazionale sulle demenze in atto solo otto, su un totale di 194. "Alcuni paesi, come l'India, hanno strategie nazionali, ma - spiega il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di sostanze dell'Oms, Shekhar Saxena, sviluppate da organizzazioni della societa' civile: la nostra speranza e' che altri Paesi seguano il buon esempio, utilizzando il rapporto come punto di partenza per la pianificazione e l'implementazione di piani nazionali ufficiali. Poiche' sappiamo che queste malattie esploderanno in questo secolo, in quanto tutti noi viviamo piu' a lungo - il rischio di demenze e' gia' di 1 a 8 per gli over 65 e uno scioccante 1 a 2,5 per gli over 85 - il suo impatto sara' sempre maggiore con il passare dei decenni".
Con il loro impatto devastante sulle persone affette da demenza, le loro famiglie, le loro comunita' e i sistemi sanitari nazionali - afferma Marc Wortmann, direttore esecutivo di Adi - le demenze rappresentano non solo un problema di salute pubblica, ma anche un incubo sociale, fiscale ed economico: i nostri attuali sistemi sanitari non possono far fronte all'esplosione della crisi delle demenze, in quanto tutti noi viviamo piu' a lungo". "Questo imminente disastro economico e del debito pubblico - continua - rappresenta una sfida sociale e sanitaria di prim'ordine. Tuttavia la relazione dimostra anche che si puo' fare molto per migliorare la vita delle persone affette da demenza e dei loro familiari". Il rapporto, definito dal direttore generale Oms Margaret Chan "un importante contributo alla nostra comprensione delle demenze e del loro impatto sugli individui, le famiglie e la societa'", fornisce la base conoscitiva "per una risposta globale e nazionale che puo' aiutare i governi nazionali, i responsabili politici e le altre parti interessate ad affrontare l'impatto delle demenze come una minaccia crescente per la salute globale". E' per questo che Chan esorta tutte le parti interessate a "rendere i sistemi di assistenza sanitaria e sociale informati, sensibili e reattivi rispetto a questa incombente minaccia".
(Wel/ Dire)
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