CONFERMA DA STUDIO PUBBLICATO SU PNAS E FINANZIATO DALLA FISM.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 set. - Un lavoro pubblicato
oggi sulla prestigiosa rivista americana Pnas (Proceeding of the
national academy of sciences) ha descritto per la prima volta un
nuovo meccanismo attraverso il quale le cellule staminali
mesenchimali, un tipo di staminali adulte isolate dal midollo
osseo, sono in grado di modificare in vivo la risposta
immunitaria. Lo studio, finanziato dalla Fondazione italiana
sclerosi multipla (Fism) e coordinato da Antonio Uccelli del
dipartimento di neuroscienze dell'universita' di Genova in
collaborazione con Elisabetta Traggiai dell'istituto Gaslini, ha
dimostrato che le cellule staminali mesenchimali sono in grado di
inibire l'azione delle cellule dendritiche, un particolare tipo
di globuli bianchi che "istruiscono" il sistema immunitario.
Sabrina Chiesa, che ha condotto gli esperimenti in prima
persona presso il centro di biotecnologie avanzate di Genova,
racconta che iniettando endovena le staminali mesenchimali e'
possibile "paralizzare" le cellule dendritiche impedendo loro di
interagire con i linfociti t, una popolazione di cellule del
sistema immunitario coinvolta nella risposta contro una proteina
bersaglio. "Questo risultato ha una grandissima rilevanza- spiega
Antonio Uccelli- perche' permette di comprendere uno dei
principali meccanismi di azione attraverso i quali le
mesenchimali svolgono la loro azione terapeutica".
Mario Alberto Battaglia, presidente della Fism, dichiara: "e'
un passo avanti nella ricerca presto nei prossimi anni avremo le
risposte che cerchiamo per la riparazione del danno neurologico.
Nelle nostre strategie di ricerca stiamo andando ad investire in
campi che ci permetteranno di comprendere i meccanismi di inizio
e lo sviluppo della malattia, di terapie innovative, come quelle
che utilizzano appunto le cellule staminali". Lo stesso gruppo di
ricerca genovese aveva gia' dimostrato che l'iniezione endovena
di staminali mesenchimali e' in grado di curare una forma
sperimentale di sclerosi multipla. Sulla base di questi risultati
Uccelli coordinera' uno studio clinico internazionale, supportato
dalla Fism e che coinvolge numerosi centri italiani ed europei,
per dimostrare l'efficacia terapeutica delle cellule staminali
mesenchimali isolate dal midollo osseo in pazienti con sclerosi
multipla che non hanno risposto alle terapie attualmente
disponibili.
Secondo Uccelli, le staminali mesenchimali, pur non potendo
riparare i tessuti nervosi irreparabilmente danneggiati dalla
malattia, potrebbero rappresentare un'opportunita' unica nella
cura della sclerosi multipla vista la loro capacita' di bloccare
le cellule del sistema immunitario che aggrediscono le proteine
della mielina, la guaina che riveste i nervi, e di proteggere le
cellule nervose.
(Com/Gas/ Dire)