A LECCE PROTESTE DA PARTE DEI GENITORI DI OLTRE CENTO UTENTI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 set. - Porte sbarrate nei
cinque centri diurni per la riabilitazione psichiatrica della
provincia di Lecce, per decisione del commissario straordinario
della Asl leccese Valdo Mellone, proprio alla ripresa delle
attivita', dopo la pausa estiva. L'interruzione dei Centri diurni
di Campi Salentina, Lecce, Lequile, Struda' e Galatina e'
avvenuta lo scorso 4 agosto e in tutto questo tempo le famiglie
degli oltre cento utenti hanno cercato un dialogo con
l'amministrazione sanitaria, per comprenderne le motivazioni e
trovare delle soluzioni alternative. Dalla dirigenza della Asl e'
stato chiarito che la situazione e' determinata dall'applicazione
di un piano di riordino normativo del servizio. Piano che, nella
sua realizzazione, prevede la cessazione della collaborazione del
personale sino ad ora responsabile delle attivita' e
l'istituzione di nuove equipe, prevalentemente infermieristiche,
supportate sporadicamente da esperti di laboratorio. La
riapertura dei Centri doveva avvenire entro la meta' di settembre
con una formula differente dal passato e transitoria che prevede
la presenza di solo infermieri e la successiva immissione di
personale specializzato, recuperato dalla mobilita' interna
dell'Asl. Personale che pero', sembra non essere nelle
disponibilita' dell'organico. E nel frattempo i centri sono
ancora chiusi.
Situazione questa che ha causato non pochi problemi agli
utenti dei Centri e alle loro famiglie che ora protestano e
chiedono il ripristino immediato della situazione precedente.
"Dopo oltre un mese di mancato supporto terapeutico- dice Luca
Spagnolo dell'associazione 'Nuove Speranze' di San Cesario-
diverse famiglie testimoniano malesseri e difficolta' degli
utenti, spesso contenuti dai Centri di salute mentale con
massicci aumenti dei dosaggi farmacologici. In un caso si e'
anche sfiorato un Trattamento sanitario obbligatorio". Un vero
peccato, visto che parliamo di persone stabilizzate e autonome,
che negli anni hanno realizzato non poche attivita' tra cui
rappresentazioni teatrali con la compagnia "Il mercato dei
sogni", la redazione di una rivista on line "Fiori di carta",
corsi di vela, mercatini di manufatti etc. E tutto con un
contenuto supporto farmacologico, perche' il resto lo facevano,
appunto, le attivita'. "Con amarezza, le famiglie prendono atto
che la nuova dirigenza- conclude Spagnolo- disconosce una storia
decennale di riabilitazione non medicalizzata, che da piu' parti
ha riscosso plausi e riconoscimenti, per virare verso formule dal
vago sapore manicomialistico, dove al disagio si risponde con
farmaci ed infermieri. Formula decisamente avversata, perche'
ritenuta meramente contenitiva, non terapeutica e anzi,
potenzialmente dannosa per la salute dei propri congiunti, gia'
estremamente provati dal disagio di questi giorni".
(www.redattoresociale.it)
(Wel/ Dire)