CON LA MANOVRA "SOSPENSIONE DI MOLTI SERVIZI E PRESTAZIONI"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 set. - I tagli agli enti
locali e quelli ai ministeri causeranno, fra pochi mesi, la
sospensione di molti servizi e prestazioni di competenza dei
Comuni che gia' prima delle due manovre approvate negli ultimi
mesi erano in forte difficolta': ad essere colpiti saranno
bambini, anziani e disabili con la drastica riduzione di asili
nido, assistenza domiciliare e supporti all'autonomia personale.
La prospettiva, tutt'altro che rosea, e' della Fish, la
Federazione italiana superamento handicap, secondo la quale, con
"diversa intensita'", saranno colpite almeno 10 milioni di
famiglie italiane. A pagare saranno in modo particolare le
persone con disabilita' grave: "Le stime piu' ottimistiche -
afferma il presidente Pietro Barbieri - ci fanno ritenere che
almeno un terzo dei disabili gravi perdera' entro un anno ogni
tipo di assistenza, in particolare l'indennita' di
accompagnamento e gli eventuali assegni di cura che alcune
(poche) regioni avevano timidamente iniziato ad erogare."
La Fish ritiene che la manovra di luglio e quella appena
approvata diano una "possente spallata" alle politiche sociali
del paese, ma sottolineano che "il colpo definitivo sara'
sferrato con la riforma assistenziale sulla quale il Governo sta
per chiedere la delega per poter fare cassa". Con la riforma
assistenziale e fiscale il governo prevede di recuperare 40
miliardi: 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi
dal 2014: "E' evidente a chiunque - afferma la Fish - che con
quella premessa i servizi e le prestazioni sociali non potranno
che essere ulteriormente limitati, compressi, soppressi". Fra
l'altro, e' vero che la manovra appena approvata prevede che
l'impatto dei 40 miliardi possa essere affievolito intervenendo
sulle imposte indirette, ma avendo il governo gia' usato la carta
dell'innalzamento delle aliquote Iva "per evitare altre
imposizioni come la patrimoniale", quella opportunita' e' secondo
la Federazione ormai "bruciata". A meno che naturalmente non si
elevi ancora l'imposta al 22% o non si ritocchino anche le
aliquote agevolate sui beni di prima necessita': "Ipotesi
inquietanti, ma visto il contesto politico - afferma la Fish -
tutt'altro che da escludere".
Per far fronte a questa situazione, la Fish conferma la
mobilitazione gia' in corso, con un "autunno caldo" nel quale
saranno portate avanti "un'informazione capillare a tutte le
famiglie su cosa si sta rischiando e decidendo, iniziative di
pressione e di protesta anche eclatante e interventi presso tutte
le sedi istituzionali centrali e regionali".
(Wel/ Dire)