ZONE PIÙ COLPITE GROSSETO E COLLINE METALLIFERE E AMIATA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 set. - Un numero verde e una
rete di operatori per prevenire il suicidio. E' il progetto
'Montagna in salute' promosso da Uncem e regione Toscana, una
delle regioni italiane in cui la percentuale dei suicidi maschili
e' piu' alta e in cui i suicidi giovanili sono in aumento. La
media nazionale dal 1988 al 2008 e' di 11,7 suicidi ogni 100 mila
abitanti, mentre in Toscana i suicidi ammontano a 12,8, con punte
particolarmente elevate tra i maschi che abitano in alcune zone
montuose come quella del grossetano (13,61), nelle Colline
Metallifere (13,8) e nell'Amiata (14,1). Il basso grado di
urbanizzazione rappresenta un fattore di rischio soprattutto per
gli uomini. Questi territori sono aree interne, a bassa densita'
di popolazione, prevalentemente rurali, collinari o montani con
prevalenza di una cultura mineraria. Tutti fattori che hanno
portato a isolamento sociale, consumo di alcol, disturbi mentali.
Da un'indagine condotta dall'Ars (Agenzia regionale di sanita')
risulta che dal 1988 al 2008 in Toscana i suicidi sono calati da
314 nel 1988 (238 nei maschi e 76 nelle femmine) a 263 nel 2008
(205 nei maschi, 58 nelle femmine). Nei venti anni presi in
considerazione, il tasso di mortalita' per suicidio (numero di
suicidi ogni 100 mila abitanti) e' sceso da 10,5 a 6,8 (da 18,4 a
11,7 per i maschi e da 5,1 a 2,8 per le femmine).
"Le fasce di popolazione maggiormente a rischio- ha spiegato
Giuseppe Corlito, psichiatra e responsabile scientifico del
Progetto Montagna e Salute di Uncem e Regione Toscana- sono
quelle sopra i 65 anni e quelle comprese tra i 15 e i 25 anni,
che negli ultimi tempi hanno subito una crescita. Nella fascia
15/25 - ha aggiunto Corlito - il suicidio e' la seconda casa di
decesso dopo gli incidenti stradali".
"Complessivamente, a livello mondiale, e anche nella nostra
regione, il trend dei tassi di suicidio e' in diminuzione- dice
l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia- ma in
alcune aree toscane restano ancora dati preoccupanti, e
soprattutto aumentano i casi di suicidi giovanili. Recenti
ricerche hanno evidenziato che nelle zone montane si rileva un
tasso di suicidio superiore alla media regionale. Il progetto
"Montagna in salute" vuole intervenire su tutti quei fenomeni
(disagio sociale, isolamento, alcolismo, violenza sulle donne e
sui minori) che possono avere come esito il ricorso al suicidio;
e mettere in atto una serie di interventi mirati alla riduzione
del fenomeno".
"Quello di oggi e' un momento importante- e' la dichiarazione
del presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani- perche'
presentiamo un percorso di intervento, su quell'area sempre piu'
vasta rappresentata dal disagio sociale, che mette al centro
dell'attenzione di istituzioni, associazioni e cittadini una
problematica tanto delicata quanto importante. E lo facciamo
proprio in occasione della prima Giornata mondiale della
prevenzione del suicidio, che ricorda come ogni anno in Italia si
contano circa 4 mila suicidi, come se ogni anno scomparisse un
piccolo paese. Attraverso il progetto 'Montagna in salute'
vogliamo far si' che i cittadini abbiano piu' riferimenti
possibili, nelle situazioni di particolare disagio, per evitare
che si metta a rischio la vita".
(Wel/ Dire)