(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 set. - Il virus Ebola (EboV)
e' la causa di focolai sporadici di infezioni altamente letali in
Africa, imprevedibili in quanto sorgono rapidamente ed hanno una
elevata progressione. Non esiste oggi un vaccino efficace o una
terapia per l'infezione di Ebola. Per risolvere questo problema,
i ricercatori del Brigham Women Hospital di Boston hanno
utilizzato un metodo automatico sviluppato dai loro colleghi
presso il National Small Molecule Screening Laboratory della
Harvard Medical School , che analizza migliaia di composti
autonomamente e che e' riuscito ad individuare una nuova piccola
molecola derivata dalla benzilpiperazina adamantyl diamide, che
inibisce l'ingresso del virus EboV nelle cellule di oltre il 99
per cento del corpo umano.
Ulteriori studi presso l'Istituto di Ricerca per le Malattie
Infettive dell'esercito degli Stati Uniti a Fort Detrick,
Maryland ha verificato che l'inibitore recentemente identificato
ha bloccato la trasmissione cellula-cellula del virus. I
ricercatori hanno usato l'inibitore come sonda per studiare il
percorso dell'infezione di EboV e hanno scoperto che l'obiettivo
dell'inibitore e' la proteina Niemann-Pick C1 (NPC1). Questa
ricerca e' stata pubblicata il 25 agosto 2011 sull'ultimo numero
di Nature.
"Nel 2005, abbiamo dimostrato che l'assimilazione della
glicoproteina presente sulla superficie del virus da parte della
cellula ospite e' un passo fondamentale dell'infezione, ma
sapevamo che c'era qualcos'altro in gioco. Identificare
l'inibitore EboV ci ha portato alla scoperta che NPC1 e' la
strada attraverso la quale il virus e' in grado di attraversare
le membrane cellulari e di infettare le cellule ospiti," ha detto
James Cunningham, autore senior dello studio e ricercatore presso
la Divisione di Ematologia del BWH.
In combinazione con i risultati degli studi precedenti sulla
struttura della glicoproteina del virus e della sua funzione,
questi risultati indicano che l'infezione da EboV procede per
gradi progressivi, in cui la catepsina B rimuove la parte
superiore della glicoproteina EboV ed espone una regione che si
lega alla NPC1 e innesca l'ingresso di EboV nelle cellule.
(Wel/ Dire)