PRESENTATA PROPOSTA DI LEGGE PER EQUIPARAZIONE DELLE CARRIERE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 set. - Per la legge italiana
i chirurghi che operano nella sanita' privata accreditata - e che
quindi svolgono un validato servizio pubblico riconosciuto dallo
Stato - hanno una carriera che "vale" esattamente un quarto dei
colleghi che lavorano nel settore pubblico. Cioe' per la legge n°
883 del 23 dic. 1978 e per il Decreto del Presidente della
Repubblica n°483 e 484 del 10 dic. 1997, per partecipare ad un
concorso pubblico per un posto da primario bisogna certificare
tra l'altro un'anzianita' di servizio di 5 anni nella branca
specialistica di riferimento, mentre un candidato con una
carriera nel privato accreditato deve dimostrare una anzianita'
di ben 20 anni. In pratica per legge anche i chirurghi migliori,
e di riconosciuta fama internazionale, non possono di fatto
prestare la propria opera nel pubblico. Una discrepanza che
penalizza le carriere dei professionisti, dei giovani chirurghi
che accedono alla professione, ma anche del SSN che non puo'
avvalersi di valenti medici.
"E' per questo motivo - spiega Massimiliano Iannuzzi Mungo,
presidente Sicop e Fisopa - che grazie all'iniziativa del
Senatore Gramazio e alla Fisopa e' stata presentata in Senato a
dicembre del 2010 una proposta di legge per l'equiparazione delle
carriere ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici, che
e' ora all'esame della Commissione Sanita' del Senato". Della
proposta si e' ampiamente discusso al XII Congresso della SICOP
(www.XIICongressoSICOP.it), la Societa' Italiana di Chirurgia
nell'Ospedalita' Privata Accreditata, presieduto dal Prof.
Daniele Enrico Maria Maggiore.
"E' chiaro- continua Iannuzzi Mungo- che non si puo'
generalizzare il riconoscimento delle carriere, e che questo deve
anche essere legato alle capacita' professionali. Ma l'attuale
legge penalizza i privati rispetto a quelli pubblici, e le
modifiche apportate nel 1997 hanno riconosciuto la validazione
equiparativa solo alle strutture con piu' di 250 posti letto, che
in Italia sono davvero pochissime. Questo cambiamento e'
importante non tanto per i grandi professionisti ma per il futuro
dei giovani. Infatti proprio in questo momento stiamo preparando
un protocollo di accordo con il Segretariato dei Giovani che
sara' ratificato entro fine settembre che prevede uno sportello
di osservazione per i posti di lavoro nel privato accreditato.
Che rappresentano un'occasione di esperienza fondamentale.
Inoltre con questa legislazione noi chirurghi siamo penalizzati a
livello europeo, perche' ovviamente un medico non riconosciuto in
Italia non lo e' nemmeno in Europa".
(Wel/ Dire)