NAS SGOMINANO ORGANIZZAZIONE: A CAPO ANCHE UN EX CICLISTA PRO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 set. - I Carabinieri della
sezione Antidoping del Reparto Analisi, con il supporto del Nas
di Napoli, a conclusione di una articolata e strutturata
indagine, coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti,
della Procura della Repubblica di Massa, hanno eseguito 4
ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti
soggetti ritenuti - a vario titolo fra loro - responsabili di
commercio di sostanze ad azione dopante ed associazione per
delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione
medica, falsificazione di certificati medici sportivi e reati di
natura fiscale.
L'operazione ha permesso di individuare due segmenti criminosi
insistenti nell'ambito del mondo sportivo sia professionistico
che amatoriale, con un coinvolgimento complessivo di 12 indagati.
Un primo gruppo, capeggiato da un ex ciclista professionista
(all'epoca dei fatti in attivita' nella squadra "Serramenti Pvc
Diquigiovanni - Androni giocattoli" e domiciliato a Massa), aveva
costituito una rete illecita di approvvigionamento, distribuzione
e somministrazione di sostanze dopanti ad atleti e sportivi. Nel
corso delle attivita' sono infatti stati sequestrati 200 tra
fiale e confezioni di medicinali a base di eritropoietina (epo),
ormoni e corticosteroidi, albumina umana (utilizzata come
mascherante ai controlli antidoping), tutte sostanze vietate
nella pratica sportiva, nonche' numerosi farmaci di provenienza
illecita e dispositivi medici (aghi, siringhe, flebo) atti
all'assunzione delle sostanze stesse.
La prosecuzione delle indagini ha permesso di smascherare
un'illecita attivita' medica abusiva attuata mediante l'uso di
un'apparecchiatura baropodometrica, impiegata a livello tecnico
per la realizzazione di plantari e dispositivi sportivi di tipo
specialistico per il miglioramento posturale del ciclista.
I clienti, reclutati nel mondo sportivo soprattutto ciclistico
amatoriale, erano oggetto di visite ed analisi empiriche da parte
degli indagati, condotte in totale assenza del titolo abilitativo
di tecnico ortopedico o podologo e di alcuna preparazione medica.
Un secondo segmento investigativo, emerso nelle verifiche di
illecite prestazioni sanitarie specialistiche, ha permesso di
delineare e smantellare un'associazione per delinquere
finalizzata alla sistematica falsificazione di certificazioni
mediche, in particolare per l'idoneita' all'attivita' sportiva
agonistica, nonche' all'esercizio abusivo della professione
medica ed alla commissione di reati di natura fiscale. In
particolare, il sodalizio era diretto da un medico appartenente
alla Federazione medici sportivi (noto nell'ambiente sportivo
ciclistico poiche' medico sociale della medesima squadra in cui
gareggiava il ciclista arrestato), in associazione con due
collaboratori, con base logistica presso uno studio di Ottaviano
(Na), vero fulcro centrale dell'attivita' anche economica,
frequentato principalmente da ciclisti amatoriali e sportivi di
varie discipline.
I sodali avevano creato una vera e propria sorta di
"tipografia" dove - in ciclostile - venivano prodotte
certificazioni mediche per l'idoneita' all'attivita' agonistica.
In particolare il medico dirigeva ed impartiva disposizioni ai
suoi collaboratori, risultati privi di titoli medici e tantomeno
della necessaria specializzazione di medico sportivo, per la
redazione ed il rilascio a sua firma di certificati per
l'idoneita' all'attivita' agonistica e/o lo svolgimento di
visite, talvolta delegando l'impiego di dispositivi medici (ad
esempio l'elettrocardiografo) che richiedono precise competenze
specialistiche.
(DIRE) Roma, 30 ago. - La mancata esecuzione di visite ritenute a
giusta ragione obbligatorie determina un potenziale rischio per
la salute degli atleti, poiche' autorizzati alla pratica sportiva
agonistica senza un minimo essenziale controllo sullo stato di
salute e sulle capacita' di resistenza allo sforzo fisico.
L'aggravante a questa omissione di controllo e' ancora piu'
accentuata da episodi di false certificazioni all'attivita'
sportiva agonistica rilasciate a minorenni avviati allo sport.
Tale modus operandi illecito veniva proposto anche esternamente
allo studio medico, presso manifestazioni sportive in cui il
professionista era nominato medico di gara.
Le operazioni di polizia giudiziaria hanno acclarato, in un
periodo di tre mesi, l'attestazione di decine di certificati
relativi a visite mediche sportive non eseguite e/o redatte, a
nome e per conto dello stesso medico, dai suoi collaboratori, in
assenza di qualsiasi abilitazione per lo svolgimento di visite
medico-sportive. I certificati fraudolenti erano cosi' utilizzati
dagli ignari utenti per lo svolgimento di gare amatoriali o
agonistiche in diverse specialita' sportive, come nuoto, atletica
leggera, ciclismo e automobilismo.
Le misure restrittive - due in carcere e due agli arresti
domiciliari - nonche' 4 perquisizioni sono state eseguite in
provincia di Napoli, dove le attivita' illegali avevano la
maggiore insistenza, mentre ulteriori perquisizioni, sempre
ordinate dalla medesima Procura di Massa, sono state condotte
nelle provincie di Pisa, Prato e Latina.
Nel corso dell'operazione e' stata data altresi' attuazione al
sequestro preventivo, disposto dall'Autorita' giudiziaria
procedente, di due strutture a Ottaviano e Bacoli (Na),
rappresentate da uno studio medico e un centro ergonomico ivi
incluse le attrezzature tecniche mediche destinate alla visita
baropodometrica ed altri accertamenti clinici, per un valore
complessivo superiore ai 250 mila euro.
(Wel/ Dire)