(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 ott. - Si e' tenuta a Torino
la XLII edizione del Congresso Nazionale della Societa' Italiana
di Neurologia (Sin), appuntamento annuale che si e' concentrato
sui molti aspetti delle piu' importanti malattie del cervello,
dei nervi e dei muscoli, con l'obiettivo di accrescere la
conoscenza di queste malattie e dei progressi della ricerca,
favorendo una maggiore sensibilizzazione dell'opinione pubblica
in termini di riconoscimento dei sintomi, di prevenzione e di
prospettive di cura.
Lo scenario e' allarmante: la piaga delle malattie mentali e
neurologiche affligge gli europei. Secondo i dati
dell'Organizzazione mondiale della sanita', il 50% delle
disabilita' mondiali e' dovuto a malattie del Sistema Nervoso: in
Europa, il peso delle malattie neurologiche e' pari al 35% della
spesa sanitaria generale che, a sua volta, ammonta a 386 miliardi
di euro. "Quasi 165 milioni di persone, ossia il 38% della
popolazione del Vecchio Continente, soffre di disturbi cerebrali
quali depressione, epilessia, malattia di Parkinson, ictus
cerebrale e demenza. 41.000.000 sono gli europei che soffrono di
cefalee, 5.000.000 i casi di demenza, 3.000.000 i casi di
epilessia, 1.200.000 i malati di Parkinson ed 1.000.000 gli
europei colpiti, ogni anno, da ictus cerebrale. Tuttavia, in un
ospedale, in genere, il 60% dei disturbi neurologici viene
seguito da altri specialisti e si sottrae alle competenze dei
neurologi". A delineare il quadro e' il professor Antonio
Federico, presidente della Societa' italiana di neurologia e
professore ordinario di Neurologia presso il dipartimento di
Scienze Neurologiche, Neurochirurgiche e del Comportamento
dell'Universita' degli studi di Siena, che ha aperto
ufficialmente i lavori presso il Centro Lingotto di Torino.
"In un mondo che invecchia progressivamente e in cui malattie
come l'Alzheimer sono destinate ad aumentare (solo in Italia, ci
si aspetta un raddoppio dei casi da qui al 2038)- ha aggiunto il
presidente della Sin-, i neurologi del futuro saranno chiamati ad
affrontare tutte le criticita' legate al forte invecchiamento
della popolazione e ad individuare, assistiti dalle Istituzioni
preposte, nuovi modelli organizzativi".
(Wel/ Dire)