(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 ott. - Abbattere i costi
contro l'Hiv si puo'. Fino a 6.468 pazienti in Lombardia, il 27%
su un totale di 23.721, potrebbero seguire una monoterapia al
posto della cura standard, costituita da tre farmaci, comportando
un risparmio annuo di 22,6 milioni di euro, l'8% in meno rispetto
ai complessivi 229 milioni di euro. Lo rivela un'indagine a cura
del Crems-Centro di ricerca in economia e management in sanita' e
nel sociale dell'universita' Carlo Cattaneo di Castellanza (Va)
che propone un modello di valutazione razionale del rapporto
costo-efficacia della monoterapia nel territorio lombardo. Lo
studio, intende inoltre supportare il progetto "Molo", finanziato
dalla Regione, volto alla sperimentazione clinica di trattamenti
farmacologici alternativi nei 19 centri di malattie infettive
presenti sul territorio.
"Alcune molecole della classe degli inibitori della proteasi,
impiegati nella terapia contro il virus Hiv, possono garantire un
completo controllo della replicazione del virus anche se assunti
da soli, al di fuori dei classici schemi di combinazione dei tre
farmaci finora somministrata" dichiara Giuliano Rizzardin,
direttore del dipartimento malattie infettive dell'Ospedale Sacco
di Milano. "E' chiaro cheil passaggio alla monoterapia e'
possibile soltanto dopo aver seguito per un certo periodo la cura
standard -puntualizza-. Anche se, stiamo constatando che solo un
quinto dei pazienti puo' di fatto limitarla a un unico farmaco".
Ogni anno la Lombardia spende circa 200 milioni di euro solo per
i farmaci anti-Hiv, quasi 550 milioni di euro ne sborsa l'Italia
intera. "Un paziente costa alla Regione 11mila euro l'anno -dice
Rizzardin-: una cifra che, comunque, continua a essere inferiore
rispetto a quella versata dagli Stati Uniti (20 mila dollari)". E
che, nel caso di monoterapia, si ridurrebbe a 7.860 euro all'anno
per paziente. Per approfondimenti, e' possibile contattare via
mail il Crems all'indirizzo crems@liuc.it.
(Wel/ Dire)