"IL TERRITORIO NON PUO' PIU' SOPPORTARE ULTERIORI TAGLI"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 ott. - I medici di Emergenza
Sanitaria Territoriale-118 e della Continuita' Assistenziale
dicono "no alla manovra che prevede il blocco del rinnovo
dell'Accordo Collettivo Nazionale fino al 2014 e la riduzione del
finanziamento al Servizio sanitario nazionale con conseguente
ridotto finanziamento alle Regioni. Il territorio non puo' piu'
sopportare ulteriori tagli". E' la dichiarazione di Fabiola Fini,
dirigente nazionale del Sindacato dei medici italiani (Smi).
"Per anni non sono mancate le promesse di aumento delle risorse e
i piani sui servizi sul territorio- continua Fini- con
l'obiettivo di un potenziamento del Sistema dell'emergenza, per
l'inquadramento a dirigenza dei medici 118 convenzionati e per la
stabilizzazione del precariato. Medici che giornalmente operano
con i contratti piu' variegati e in assenza delle basilari tutele
lavorative: gravidanza e maternita', malattia e diritto al riposo
annuale retribuito. Ma il bilancio e' chiaramente deficitario. Il
nulla di fatto. Per anni- aggiunge- si e' parlato di realizzare
sedi di guardia sicure per i medici di continuita' assistenziale,
che avessero i requisiti garantiti dalla legge, ora con questa
manovra che succedera'? I nostri medici dovranno continuare a
stare in sedi per lo piu' fatiscenti? Senza alcuna sicurezza?
Quante volte ancora dovremo leggere sui giornali le notizie che
riportano casi di aggressione ai medici di Continuita'
Assistenziale o di 118?". Servono "risorse al territorio, non
tagli- ha concluso Fini- ribadiamo il ruolo fondamentale del
medico 118, della Continuita' Assistenziale e di tutta la
Medicina Generale e la Specialistica ambulatoriale nella sanita'
pubblica. Invitiamo tutti i medici italiani, in particolare i
giovani medici che spesso percepiscono retribuzioni non consone
al loro ruolo, invitiamo tutti i cittadini che vedono in pericolo
il loro diritto alla salute, a gridare insieme e con forza: no
alla manovra, il Ssn non si tocca».
(Wel/ Dire)