PRESENTATO OGGI A ROMA L'11MO RAPPORTO CARITAS-ZANCAN SU POVERTA'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 ott. - Poverta' non
significa solo deprivazione economica, ma anche negazione di
diritti fondamentali. Il diritto alla famiglia, al lavoro, alla
salute, all'alimentazione sono i primi a essere violati. E'
questo il centro della riflessione del nuovo rapporto
Caritas-Zancan su poverta' ed esclusione sociale in Italia, dal
titolo "Poveri di diritti", presentato questa mattina a Roma (ed.
il Mulino, in libreria dal 20 ottobre).
Le stime ufficiali relative al 2010 fotografano un fenomeno in
aumento: 8 milioni e 272 mila poveri (13,8%), contro i 7,810
milioni del 2009 (13,1%). Si registra un lieve incremento delle
famiglie in poverta': dai 2,657 milioni (10,8%) del 2009 ai 2,734
milioni (11%) dello scorso anno. Dati, questi, che tuttavia
sottostimano la reale condizione del paese, come ribadisce il
direttore della Zancan Tiziano Vecchiato: "Anche quest'anno
notiamo una sostanziale difformita' tra i dati ufficiali relativi
alla poverta' e la reale condizione che tutti sperimentano
quotidianamente. Sarebbe necessaria un'integrazione dell'attuale
metodo di rilevazione, con soluzioni piu' sensibili ai
cambiamenti". Il problema, gia' evidenziato lo scorso anno, e'
che l'abbassamento della linea di poverta' relativa di fatto "fa
uscire" dalla poverta' persone e famiglie che l'anno prima era
conteggiate come povere, per le quali in realta' la condizione
economica non e' variata.
I piu' colpiti sono ancora una le famiglie numerose, di 5 o piu'
componenti (salite dal 24,9% al 29,9%), tra le famiglie
monogenitoriali (dall'11,8% al 14,1%), tra quelle del Sud con tre
o piu' figli minori (dal 36,7% al 47,3%) e tra le famiglie di
ritirati dal lavoro in cui almeno un componente non ha mai
lavorato e non cerca lavoro (dal 13,7% al 17,1%). Ma la poverta'
e' aumentata anche tra le famiglie che hanno come persona di
riferimento un lavoratore autonomo (dal 6,2% al 7,8%) o con un
titolo di studio medio-alto (dal 4,8% al 5,6%). Per queste ultime
e' aumentata anche la poverta' assoluta, passando dall'1,7% al
2,1%.
A conferma della negazione dei diritti la Zancan porta alcuni
dati: "Le famiglie stanno pagando un prezzo alto, quindi non sono
incentivate a fare figli e le ripercussioni a livello demografico
saranno pesanti. E' la negazione del diritto alla famiglia". E
poi quello al lavoro: in Italia ha un lavoro regolarmente
retribuito il 56,9% dei cittadini tra i 19 e i 64 anni, una
percentuale tra le piu' basse dell'Occidente. Ci sono poi tre
categorie particolarmente vulnerabili: i giovani (occupazione a
-8% nel 2009 e -5,3% nel 2010); le donne (in Italia lavora solo
il 47%); i disabili (nel 2008 hanno fatto domanda di assunzione
99.515 disabili e nel 2009 83.148, ma gli avviamenti al lavoro
sono stati rispettivamente 28.306 e 20.830).
(Wel/ Dire)