POSSIBILE DENUNCIA A ISPETTORATO SU CONDIZIONI LAVORO; NO CISL
(DIRE - Notiziario Sanita') Modena, 28 nov. - Ore di lavoro
straordinario non retribuite, violazione della normativa europea
sulle pause fra un turno e l'altro, eliminazione del servizio
mensa per le fasce con la retribuzione piu' bassa, riduzione
complessiva del personale, e infine "grande arroganza" sul
versante delle relazioni sindacali. E' la situazione dei
lavoratori della sanita' modenese descritta questa mattina da
Cgil-Fp e Uil-Fpl, che venerdi' scorso hanno proclamato lo stato
di agitazione dei dipendenti dell'Ausl di Modena, e si dicono
pronti a rivolgersi all'Ispettorato del lavoro. "L'azienda
dispone del personale come vuole e non tratta le condizioni di
lavoro", afferma Massimo Tassinari della Fp-Cgil Sanita', nella
conferenza stampa di stamattina convocata nella sede dell'Ausl,
parlando di "deterioramento dei rapporti con l'Azienda". Con lui
ci sono anche Marco Bonaccini, segretario della Fp-Cgil, Anna
Pagliola e Cosimo Galli della Uil-Fpl. Assente, invece, la Cisl,
che si e' dissociata dalla proclamazione dello stato di
agitazione.
La prima richiesta che i sindacati mettono sul tavolo e'
quella dell'integrazione dell'organico, con l'assunzione di 60
infermieri, 40 operatori socio sanitari, e 35 amministrativi.
Numeri che, come spiegano i sindacalisti, "non servono per
aumentare i posti di lavoro, ma per mantenere quelli esistenti,
in vista del turnover e dei tagli, rispettando le 11 ore di
riposo previste dalla normativa europea". Attualmente, infatti, i
turni del personale, a detta di Cgil e Uil, si basano sulla
pianificazione degli straordinari, che invece non dovrebbero
essere pianificati, e prevedono pause fra un turno e l'altro
anche di cinque ore.
Una condizione che sta avendo i primi effetti sulla salute degli
stessi operatori sanitari, di cui "oltre 300 hanno ridotte
capacita' lavorative: e' il numero piu' alto in Emilia-Romagna.
Questo perche' vivono una condizione di lavoro molto pesante", fa
sapere Pagliola. Per dare un'idea della carenza di organico, poi
Bonaccini fa l'esempio dell'ospedale di Carpi, dove il reparto di
Medicina conta "32 pazienti ad alta complessita' assistenziale",
che di notte sono assistiti da due infermieri. "Se ci sono due
urgenze cosa succede?", domanda il sindacalista. Di fronte a
tutti questi problemi, l'Azienda sanitaria, a detta delle due
sigle sindacali, "evita la contrattazione, limitandosi a
convocare i tavoli per informare i rappresentanti dei lavoratori
delle decisioni prese".
Quest'azienda, insistono, "nega i diritti individuali delle
persone che riguardano non solo i permessi non reribuiti, ma
anche la maternita' e le gravi malattie (anche in casi di tumori
ci sentiamo dire: 'ma questa persona ha percepito lo stipendio
gia' per tanto tempo')". L'Ausl inoltre, avrebbe "messo le mani
nei cartellini dei lavoratori, scambiando ore con ferie, senza
chiedere l'autorizzazione di quel lavoratore. E noi qui faremo
delle denunce molto precise", annunciano. "Chiederemo anche di
vedere i bilanci, perche' ci sono consulenze che continuano ad
aumentare e non se ne capisce il significato, cosi' come lavori
di ristrutturazione di cui non se ne capisce la necessita'",
precisa Tassinari. La speranza, a questo punto, e' che si possa
trovare un accordo grazie alla mediazione del prefetto, il quale
gia' oggi potrebbe convocare le parti. Altrimenti, "lo stato di
agitazione, con il blocco degli straordinari, verra' applicato",
affermano Fp-Cgil e Uil-Fpl.
(Wel/ Dire)