"ATTRAVERSA DA INDISCUSSO PROTAGONISTA LA SOCIETÀ DEL CONSUMO".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 nov. - "Se e' vero che la
storia degli interventi sul corpo, dai piercing ai tatuaggi, alla
chirurgia estetica, ha radici antiche che si fondano sulla
costruzione di quel senso di appartenenza e di identita' tipico
delle societa' tribali e' tuttavia innegabile che l'estremismo di
talune di queste modificazioni, come l'impianto dei canini
vampireschi, i tagli dei cutters e l'assoluta pervasivita' del
fenomeno, che non sembra conoscere differenze di eta' o di classi
sociali, pone in primo piano una problematica prettamente
psicologica". Cosi' la presidente Marialori Zaccaria ha aperto i
lavori dell'incontro, organizzato dall'Ordine degli psicologi del
Lazio, 'Essere visti essere guardati: psicologia delle
modificazioni corporee', che si e' svolto a Roma la settimana
scorsa.
Nel 2010 sono cresciuti del 5% gli interventi di chirurgia
estetica in Usa. Sono state effettuate 13,1 milioni di
operazioni, se si includono anche quelle mini invasive. Sono i
numeri dell'Asps, (l'American society of plastic surgeons), che
evidenziano una crescita del 2% rispetto al 2009 per i soli
interventi di chirurgia plastica. Tra i piu' richiesti, la
mastoplastica con 296mila operazioni, la rinoplastica, con
252mila, poi la palpebre-blefaroplastica (209mila9, seguite da
203mila di liposuzione e 116mila di addominoplastica. L'andamento
americano, si legge in una nota, di solito anticipa quello che
poi accadra' in Italia da noi e dunque dobbiamo aspettarci anche
un boom dei ritocchi soft, come il botulino, botox o i filler
leggeri, che non richiedono il bisturi; infatti l'Asps ha
registrato un +5% per un totale di 11,6 milioni di interventi.
"Questo quadro di dati di per se' offre una prima spiegazione
della ragione del nostro incontro- ha sottolineato la presidente
Zaccaria- ma siamo stati sollecitati anche da un insieme di
suggestioni e di avvenimenti: dalle ricerche e dai saggi delle
nostre due relatrici, Alessandra Lemma e Michela Fusaschi, che
osserveranno, l'una come psicoanalista, l'altra come
antropologa, cosa significa oggi modificare un corpo e come
queste due scienze possano aiutarci a capire la societa'
contemporanea. Ma l'interrogativo che dobbiamo porci e' se le
modificazioni corporee piuttosto che essere pensate in termini
psicopatologici individuali, non si possano pensare piu'
attinenti alle parti gruppali del 'se'' o per meglio dire al 'se'
gruppale' dell'individuo. Quindi, all'esigenza di esplicitare e
comunicare significati impliciti, come l'esistere e l'appartenere
attraverso il corpo nella relazione con l'altro da se', o meglio
con gli altri da se'".
"Ci hanno interessato- ha detto Zaccaria- anche il successo di
trasmissioni televisive come il 'Dottor Botox', che inneggiano
alla chirurgia estetica e ne accreditano il valore e l'utilita'
presso il pubblico, ma anche alcune reazioni al fenomeno delle
modificazioni corporee: quella del segmento sociale
tradizionalmente piu' incline ai trattamenti estetici, se e' vero
che un folto gruppo di star del cinema, come Kate Winslet e Emma
Thompson, hanno sentito la necessita' di fondare un'associazione
anti-botulino, la British anti-cosmetic surgery league o quella
italiana dell'ultimo concorso di miss Italia, dove non sono stati
ammessi piercing e tatuaggi e ritocchi per le concorrenti,
invocando un ritorno ad un'immagine femminile piu' sobria. Il
corpo, dunque, e' oggi un'emergenza sociale, a cui la psicologia
puo' dare un contributo determinante"
(Wel/ Dire)