(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 nov. - Allarme comunita'
alloggio per disabili mentali in Sicilia: rischio chiusura quanto
mai attuale per le strutture di tutta la regione e mobilitazione
da parte delle cooperative e delle associazioni dei familiari
degli assistiti.
Previsto, a partire da domani 23 settembre, un sit-in davanti
alla Presidenza della Regione siciliana a Palermo, citta' nella
quale il Comune e' inadempiente dal 2009 con il saldo delle rette
e di fronte alla crisi hanno dovuto alzare bandiera bianca ben 6
strutture su 10. E quelle che non hanno chiuso, le altre quattro,
restano in funzione ma "in agonia", a fronte di una lista
d'attesa per i ricoveri con 50 pazienti. L'intero sistema -
afferma Confcooperative - appare ingessato e i cittadini con
disabilita' psichica che ne avrebbero diritto non hanno accesso
ne' nelle comunita' alloggio ne' nelle comunita' terapeutiche
assistite (Cta). Nell'intero comparto, a rischio e' l'assistenza
di oltre 2000 disabili mentali siciliani e il posto di lavoro di
1800 operatori: persone e strutture messe in difficolta' dal
cronico ritardo con cui i comuni, che operano per conto della
Regione Siciliana in regime di convenzione, saldano le rette alle
comunita' alloggio.
La situazione, cosi' come viene illustrata da Confcooperative,
e' al collasso: "Nel settore psichiatrico siciliano le 220
comunita' alloggio per disagio psichico rischiano la chiusura,
non vengono disposti i ricoveri dai Comuni, l'iter riabilitativo
non segue il suo corso, gli ammalati non vengono opportunamente
seguiti e i familiari da soli non riescono a fornire un'adeguata
assistenza.
I comuni non stipulano le convenzioni con le cooperative sociali,
e si registrano gravi ritardi nei pagamenti delle fatture per il
servizio reso". Peraltro, "il blocco dei ricoveri e l'abbandono
dei pazienti non comporta certamente un risparmio per le casse
regionali, ma al contrario un aggravio della spesa in quanto
aumentano i ricoveri in ospedale a 400 euro al giorno, aumentano
i ricoveri in altre strutture sanitarie con un retta maggiorata
rispetto a quella della comunita' alloggio, aumenta il disagio
dei cittadini affetti da disturbo psichico e delle proprie
famiglie che non trovano risposte adeguate, aumenta il rischio di
atti di pericolosit#224; sociale".
Per Confcooperative "una riorganizzazione del sistema e'
doverosa oggi, alla luce delle attuali esigenze per far fronte a
una questione che se non oppurtunamente attenzionata, rischia di
paralizzare l'intero settore della salute mentale". Basti
pensare, fanno notare, "che le comunita' alloggio rispondono al
bisogno di cura e riabilitazione di una grossa fetta di
popolazione che afferisce ai Dipartimenti di Salute Mentale". I
disabili mentali in Sicilia, provincia per provincia, sono ad
Agrigento 391, a Caltanissetta 179, a Catania 311, a Enna 113, a
Messina 129, a Palermo 301, A Ragusa 200, a Siracusa 199, a
Trapani 183. Insieme agli utenti che superando il reddito
provvedono privatamente al pagamento della retta di ricovero il
totale degli assistiti e' di 2006.
"Con pagamenti arretrati di 10 mesi e liste d'attesa bloccate -
afferma Francesco Lirosi, coordinatore delle comunita' alloggio
per disabili mentali - prendiamo atto che in Sicilia il diritto
alla salute non e' garantito a tutti i cittadini. Senza contare
che le cure alla persona e i percorsi riabilitativi di cui si
fanno carico le comunita', poi, hanno un costo enormemente
inferiore a quello del ricovero ospedaliero, che comunque non
puo' superare i 7 giorni: 75 euro in comunita' a fronte dei 400