(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 nov. - Chiedono udienza al
nuovo premier le associazioni aderenti alla Fand, la Federazione
tra le associazioni nazionali dei disabili: una richiesta che
nasce dal "rammarico" per non essere state convocate dal
presidente Monti il quale, "pur avendo ampliato le usuali
consultazioni estendendole alle forze sociali, alle
organizzazioni rappresentative dei giovani, delle donne e del
Terzo Settore, non ha convocato le organizzazioni rappresentative
delle persone con disabilita', contrariamente a quanto dalle
stesse auspicato". La richiesta, contenuta in una nota diramata
dalla federazione, poggia sulla Convenzione delle Nazioni Unite
sui Diritti delle Persone con disabilita', ratificata dal
Parlamento italiano con Legge n. 18 del 3 marzo 2009", che
all'articolo 4.3 stabilisce che "nell'elaborazione e
nell'attuazione della legislazione e delle politiche da adottare
per attuare la presente Convenzione, cosi' come negli altri
processi decisionali relativi a questioni concernenti le persone
con disabilita', gli Stati parti operano in stretta consultazione
e coinvolgono attivamente le persone con disabilita', compresi i
minori con disabilita', attraverso le loro organizzazioni
rappresentative".
Il presidente della Fand Pagano, quindi, riferisce che "i
rappresentanti del movimento della disabilita' in Italia
ritengono indispensabile che la loro voce sia ascoltata ai
massimi livelli nel presente momento di grave crisi economica e
sociale. Ricordano che si era gia' chiesto lo stralcio dell'art.
10 dell'A.C. 4566, che stravolge e limita pesantemente le
provvidenze e i servizi a favore delle persone con disabilita'".
La Fand chiede quindi "di essere ricevuta dal presidente del
Consiglio per sottoporre alla sua attenzione il proprio punto di
vista sulle drammatiche conseguenze che l'approvazione di
sopraddetta normativa avrebbe nei confronti delle persone con
disabilita' e delle loro famiglie che, secondo le statistiche
ufficiali dell'Unione europea, costituiscono circa il 15% della
popolazione, ben piu' di un partito politico di medie dimensioni.
Coerentemente con i propositi di accresciuta attenzione
all'equita' sociale, espressi dal Presidente incaricato Mario
Monti, ci auguriamo infatti che essa si estenda alle categorie
piu' vulnerabili e che il nuovo corso della politica italiana si
distingua anche per un rinnovato impegno nei confronti dei
diritti dei disabili".
(Wel/ Dire)