(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 nov. - Le cause dei disturbi
alimentari (anoressia, bulimia e vigoressia) sono sia
psicologiche, da ricercare in famiglia, che sociali, il desiderio
di approvazione da parte degli altri, a cui si aggiungono quelle
derivanti dai media (attraverso la pubblicita', la
rappresentazione del corpo ma anche attraverso i blog e le
comunita' on line in cui le ragazze si confrontano). "Il rifiuto
del cibo e' solo il sintomo e il mezzo per esprimere la violenza
familiare, emotiva" spiega Simona Banni, psicoterapeuta del
Centro Jonas di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi di
Bologna. I disturbi alimentari non esistevano fino a 20 anni fa.
Anche i ruoli dei genitori sono cambiati nel tempo. Secondo
Banni, dalla madre assessuata ("casalinga") e dal padre "padrone"
si e' passati alla madre "narcisista" e al padre "amante". La
madre e il padre hanno anche il compito di trasmettere e
insegnare la sessualita' alla propria figlia e al proprio figlio,
ma la loro incapacita' di farlo puo' influire sui disturbi
alimentari dei figli stessi.
"L'anoressia ha due tipi di messaggi, inconsciamente la persona
prende la distanza con il genitore, ma in maniera conscia vuole
l'affetto. 'Io rifiuto il cibo che tu dai, pero' allo stesso
tempo ho bisogno di te,'" spiega la neurospicologa dell'Ospedale
San'Orsola Francesca Rossi, che nella sua esperienza ha notato
che la figlia e' il membro della famiglia che manifesta i
problemi del complesso rapporto tra nonni-genitori-figli. "Una
madre che ha avuto sua madre (la nonna del bambino) molto
apprensiva ed esclusiva e' ancora una bambina. Non sa cosa
significa creare un rapporto mamma-figlia, perche' non
gliel'hanno insegnato" cosi' la figlia non riesce ad avere
l'amore materno che necessita. "La persona anoressica ha fame di
tutto: di relazioni, di affetti ed emozioni. Per questa ragione,
paradossalmente, rifiuta ogni cosa. E' nel rifiuto che cerca
un'illusoria autonomia da ogni bisogno e desiderio" spiega Dora
Aliprandi dall'associazione Anoressia-Bulimia (Aba). Le persone
con l'anoressia spesso sono molto determinate e valorizzano il
fatto di essere padroni di se stessi nel controllare la fame.
Non solo l'aspetto famigliare, ma anche sociale e' da
considerare. Il corpo magro e' considerato una condizione per
entrare in relazione con l'altro, cosi' le persone cercano
l'approvazione dalla parte della societa'. Nella rappresentazione
contemporanea dei media il corpo magro diventa feticcio e se una
persona ha gia' dei problemi in famiglia, questo puo' essere uno
stimolo in piu'. I nuovi media, come le comunita' online e i
molteplici blog, sono un altro mezzo che le ragazze usano per
condividere i propri diari e i modi di rifiutare il cibo e avere
il sostegno dalla comunita'. Sui disturbi influisce anche il
cambiamento dell'identita' di genere, particolarmente il fatto
che il maschio contemporaneo e' piu' effeminato. "Se il papa' non
c'e' stato psicologicamente o fisicamente, il figlio ha come
riferimento solo la figura femminile e deve confrontarsi solo con
uno specchio che gli corrisponde (la madre)," spiega Rossi.
"Se per le ragazze l'obiettivo e' una magrezza spesso esagerata,
e' un'istanza specifica del maschio quella di scolpire le masse
muscolari, controllando il loro sviluppo e la morfologia
complessiva. Non si puo' parlare di un vero e proprio ideale di
bellezza maschile, quanto piuttosto di un ideale di virilita',
che si definisce attraverso lo specchio e lo sguardo severo dei
coetanei". Francesco Bergamin dall'associazione Aba descrive la
vigoressia, un altro tipo di disturbi maschili che spesso non
vengono riconosciuti. Anche il corpo di un uomo e' sottomesso
alla perfezione esagerata del proprio corpo. "Ora e' piu' lecito
anche per un uomo chiedere aiuto, per questo il numero di maschi
con disturbi alimentari e' in aumento" aggiunge Bergamin. La
vigoressia, pero' si manifesta piu' tardi rispetto all'anoressia
femminile, perche' e' meno legata alla maturazione sessuale.
(Wel/ Dire)