(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 nov. - Verranno presentate
in occasione del Congresso Nazionale della Societa' Italiana di
Reumatologia in programma a Rimini, dal 23 al 26 novembre 2011,
le nuove Linee Guida elaborate dalla Sir per il trattamento delle
piu' frequenti e piu' gravi malattie reumatiche di natura
immuno-flogistica e ad elevato rischio di cronicita' ed
invalidita'.
"L'elaborazione delle Linee Guida ha tenuto conto della
necessita' di una diagnosi precoce, della tempestivita' e della
personalizzazione prescrittiva, del controllo periodico e
ravvicinato del paziente, dell'appropriatezza terapeutica e del
rapporto costo- efficacia delle risorse farmacologiche impiegate-
ha spiegato il Presidente della Sir, Giovanni Minisola, direttore
della divisione di Reumatologia dell'Ospedale 'San Camillo' di
Roma, in occasione della conferenza stampa di presentazione del
Congresso- Le nuove Linee Guida non rappresentano solo una
sicurezza in piu' per i pazienti, ma vanno considerate quale
investimento sociale in grado di abbattere gli elevati costi
delle malattie croniche e invalidanti".
Le malattie reumatiche, infatti, oltre ad essere la prima
causa di dolore e disabilita' in Europa, rappresentano un costo
sociale ed economico rilevante. In Italia sono oltre 5 milioni le
persone sofferenti e di queste circa 734.000 sono colpite da
forme croniche come l'artrite reumatoide e le spondiloartriti[i].
La spesa farmaceutica annuale nel nostro Paese e' di circa 1,5
miliardi di euro e di 3 miliardi in termini di perdita di
produttivita'. Il costo socio-sanitario globale e' significativo
sia per quanto riguarda i costi diretti sia quelli indiretti
legati alla disabilita' e alla conseguente incapacita'
lavorativa. Tra perdite di produttivita', care giver e cure
informali, si stima che il totale dei costi indiretti sia pari a
circa i 2/3 dei costi totali, con solo 1/3 dei costi a carico del
Servizio sanitario nazionale mentre il costo annuo medio per
paziente e' di 8.000 euro.
Aspetti tanto piu' rilevanti se si pensa che le malattie
reumatiche, in particolare l'artrite reumatoide che da sola
comporta 13 milioni di giornate di assenza dal lavoro all'anno,
colpiscono soprattutto persone giovani, nel pieno della vita
lavorativa e sociale, soprattutto le donne. "Si tratta di numeri
impressionanti, soprattutto se si considerano i tanti passi
avanti fatti dalla ricerca scientifica, progressi che hanno
consentito da un lato l'individuazione dei meccanismi con cui la
malattia aggredisce i tessuti dell'organismo, sia a livello
cellulare che molecolare, dall'altro la realizzazione di farmaci
particolarmente efficaci- ha continuato Minisola- Oggi possiamo
intervenire non solo sui sintomi ma anche sui meccanismi
immunitari e infiammatori della malattia al fine di bloccarne
l'evoluzione. Tuttavia, per essere efficaci, e' assolutamente
necessario ridurre i tempi di diagnosi. In questo senso e'
fondamentale la collaborazione con i medici di medicina generale
che devono essere sensibilizzati a riconoscere i sintomi e
indirizzare il paziente allo specialista Reumatologo, l'unico in
grado di intervenire adeguatamente su malattie complesse che non
coinvolgono solo le articolazioni, ma anche gli organi interni".
Oggi tra i primi sintomi e la diagnosi di artrite reumatoide
trascorre mediamente un anno. Quando il sistema funziona in modo
virtuoso e il medico di medicina generale riesce ad individuare
correttamente i sintomi, si riescono ad accorciare i tempi fino a
meno di 6 mesi. In genere il percorso e' ad ostacoli e vede il
paziente muoversi tra il medico di famiglia, pronto soccorso,
ortopedici e fisiatri, con liste d'attesa della durata di mesi e
che determinano una inevitabile evoluzione della malattia. Per
quel che riguarda un'altra malattia altamente invalidante, la
spondilite anchilosante, va segnalato che in Italia sono meno del
20% i pazienti ai quali viene posta la diagnosi esatta entro due
anni dall'esordio dei sintomi. Infatti, la quasi totalita' dei
pazienti, al momento della diagnosi, e' affetto dalla malattia da
molto tempo: il 21% ha durata di malattia dai 2 ai 5 anni, il 32%
da durata di malattia da 5 a 10 anni, il 29% ha durata di
malattia oltre 10 anni.
L'identificazione precoce delle Malattie Reumatiche e il loro
trattamento appropriato rappresentano un tema chiave del
Congresso Nazionale 2011 della Societa' Italiana di Reumatologia,
nel corso del quale verranno presentate importanti novita' che
riguardano gli aspetti genetici ed immunologici della
Sclerodermia, del Lupus e dell'Artrite Reumatoide e quelli
riguardanti l'importanza della Vitamina D in molte condizioni
reumatiche. Ampio spazio verra' infine dedicato alla
presentazione di studi che evidenziano l'impatto negativo delle
malattie reumatiche sugli organi interni.
(Wel/ Dire)