UNA REDAZIONE FORMATA DA 6 PAZIENTI CHE MONITORANO IL POST-SISMA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 nov. - Lo stato dei servizi
di salute mentale dopo il sisma che ha distrutto l'Aquila, la
(mancata) ricostruzione, le interviste ai politici che transitano
per la citta' e il report degli eventi salienti per tutti gli
aquilani. Radio Stella 180 fa parte delle radio che danno voce ai
pazienti dei servizi di salute mentale, con una particolarita' in
piu': e' sorta - e si trova tuttora - in un container, uno dei
tanti che tempestano l'Aquila post-terremoto. Nata come una
costola dell'associazione 180 Amici, presieduta a L'Aquila
dall'ex direttore del Centro psichiatrico diurno Alessandro
Sirolli, la radio ha iniziato le trasmissioni sul web dal gennaio
di quest'anno e da allora i contatti sono saliti fino a quota 2
mila 300. Il piccolo network e' stato invitato a Bologna per
partecipare a "Cronisti della mente", l'incontro delle radio
della Salute mentale organizzato da Psicoradio.
Sei redattori (tutti utenti dei servizi di salute mentale)
percorrono la citta', spesso muniti di telecamera per documentare
anche le contraddizioni della ricostruzione: "Nella trasmissione
che va in onda ogni settimana si parla di servizi, di salute
mentale, di opg e di legge 180, ma anche della situazione attuale
de L'Aquila - spiega Sirolli -. La settimana scorsa i nostri
redattori sono riusciti a entrare nel centro storico e nella
cosiddetta 'zona rossa', e a documentare in video la situazione
reale della mancata ricostruzione. Come aquilani viviamo la
sofferenza di una citta' che non c'e' piu' e cerchiamo di dare il
nostro contributo alla partecipazione dei cittadini alla
democrazia". Proprio questa situazione ha dato la spinta alla
nascita della radio, che ancora oggi trasmette da un container
nei pressi dell'ex ospedale psichiatrico della citta'.
La dispersione dei servizi. "Prima del terremoto, il Centro di
salute mentale - racconta Sirolli - avrebbe dovuto essere
trasferito in un palazzo del '700 situato nel centro storico, che
pero' e' andato distrutto nel sisma. Da allora i servizi di
salute mentale sono all'interno dei container, causando una
notevole dispersione. In generale, tutti i servizi pubblici sono
molto sofferenti e si sono impoveriti anche in termini di risorse
umane". In un contesto simile "la radio serve anche per tenere
insieme gli utenti: per loro la riunione di redazione e'
diventata un punto di riferimento".
Il lavoro che manca. Dei sei redattori lo speaker, Pierluigi
di Tommaso detto "Gigione", e' l'unico paziente-redattore a
essere pagato grazie a una borsa lavoro. Tutti gli altri
(compresa la caporedattrice, anch'essa in carico ai servizi)
lavorano alla radio a titolo volontario. "Alcuni redattori sono
riusciti ad avere qualche breve contratto a progetto, grazie alle
donazioni raccolte" continua Sirolli. Trovare fondi e' un
problema reale: "Per ora, dai servizi di salute mentale non
abbiamo nessuno sostegno, speriamo si sensibilizzino. Nel
frattempo ci sostentiamo soprattutto attraverso
l'autofinanziamento". Il container-redazione e' ancora in via di
allestimento con computer, telecamere e tutto il necessario per
la trasmissione.
"Essendo un'associazione, non possiamo fare attivita'
commerciale come la raccolta pubblicitaria e neppure trasmettere
musica che non provenga da gruppi legati ai temi della salute
mentale - conclude Sirolli -. L'ideale sarebbe la creazione di
una cooperativa: e' un'ipotesi a cui stiamo pensando, ma e'
ancora presto per parlarne in concreto". Per ascoltare la radio:
http://www.radiostella180.it/.
(Wel/ Dire)