I RISULTATI DEL PROGETTO "CUCINA INCLUSIVA" DI SANT'EGIDIO"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 7 nov. - I ristoranti piu' "in"
della capitale aprono le porte alle persone con disabilita'. Otto
ragazzi con problemi saranno assunti in altrettanti locali di
qualita': Roscioli, Glass Hostaria, Os Club,. Grano, Il convivio
Troiani, Da Cesare, All'oro e Porto Fluviale. Due lavoreranno
presso la "Trattoria degli Amici" mentre altri due sono in fase
di collocazione.
L'annuncio e' stato dato questa mattina nel corso della
conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto di
"Cucina inclusiva" promosso dalla Comunita' di Sant'Egidio, che
ha coinvolto 24 persone disabili formate da chef e specialisti
del settore. "Questo progetto e' la dimostrazione che quando si
fa la cosa giusta si puo' fare anche impresa di lungo periodo-
afferma Mario Marazziti, portavoce della Comunita' di
Sant'Egidio- Prima i disabili vivevano nascosti in casa, noi
abbiamo lavorato molto per liberare questa energia. La nostra
proposta e' in controtendenza rispetto a come si fa business oggi
in Italia, abbiamo dimostrato infatti che anche se si pensa al
bene comune si puo' fare profitto".
Secondo Lorenzo Tgliavanti della Camera di commercio di Roma
l'inserimento lavorativo delle persone disabili e' "un indicatore
del grado di sviluppo economico di un paese ma anche del suo
livello di civilta'. Per i disabili l'inserimento lavorativo e'
un tema storicamente difficile- aggiunge- E nel nostro paese
quello che si fa e' ancora insoddisfacente. Investiamo solo lo
0,4% del Pil in questo settore. E' necessario fare di piu'".
Plauso per l'iniziativa di Sant'Egidio e' stato espresso anche
dall'assessore al lavoro della regione Lazio Mariella Zezza. "Il
Lazio detiene il numero piu' alto di occupati disabili, da questo
punto di vista quindi e' una regione civilissima- sottolinea-. E'
bello anche ispirarsi a iniziative come questa, perche' da queste
persone possiamo imparare tanto". Anche l'assessore provinciale
alle Politiche sociali, Claudio Cecchini ha parlato di
"un'iniziativa bellissima e concreta per dare risposta alle
persone, che e' uno spunto per fare ancora meglio quello che gia'
facciamo".
Il corso della durata di 14 mesi e' stato inaugurato nell'aprile
del 2010 e si e' concluso a giugno di quest'anno. A sostenere
l'iniziativa, la fondazione Telecom Italia e la Laurenzi
consulting, una societa' di consulenza gastronomica. "Da anni mi
occupo di ristorazione e in passato ho diretto diversi locali. Ho
sempre visto la disabilita' come un ostacolo e quando mi capitava
di gestire ristoranti grandi, che avevano l'obbligo di inserire
persone disabili, ero tra quelli che faceva di tutto per
evitarlo. Oggi mi sono dovuto ricredere- sottolinea Dario
Laurenzi - Quando ho iniziato questa esperienza ho scoperto un
mondo meraviglioso, perche' questi ragazzi hanno un'energia
davvero contagiosa". "Sono la dimostrazione che volere e' potere-
aggiunge Angelo Troiani, proprietario del Convivio Troiani, che
assumera' uno dei ragazzi usciti dal corso- Le persone che
lavorano da me hanno preso piu' di quanto hanno dato dal contatto
con Marco, uno dei corsisti che sta da noi. In un futuro vogliamo
aprire una scuola di cucina dove ci sia spazio anche per le
persone con disabilita', non e' necessario che tutti diventino
chef, ma che imparino a lavorare bene insieme".
Nel corso della tavola rotonda "sapori diversi" e' stato
proiettato anche il documentario di Maite Carpio, "Valgo anch'io"
che racconta l'esperienza del corso e della "Trattoria degli
amici" di Sant'Egidio.
(Wel/ Dire)